E poi ci sono io di Kathleen Glasgow

Titolo originale: Girl in Pieces

Gb, 2016

pagine: 416

Protagonisti: Charlie

Casa editrice: Rizzoli

Genere: Young Adult, Biografico

Data di Uscita: 7 settembre 2017

E poi ci sono io di Kathleen Glasgow

“Un ubriacone e un ubriacona si sono incontrati e hanno fatto un casino: me. Sono nata con il cuore spezzato.”

«Tutto quello che si rompe, comprese le persone, si può aggiustare. Ecco come la penso io.» A soli diciassette anni, Charlotte Davis ha già trovato un rimedio per calmare la sofferenza che prova.

Per non pensare all’amato padre che ormai non è più con lei, per non pensare alla sua migliore amica che l’ha lasciata, per non pensare a una madre che da molto tempo non la capisce, a Charlie basta avere a portata di mano un pezzo di vetro.

Un coccio di bottiglia, un gesto secco, un taglio sulla pelle: e dentro si fa largo una specie di sollievo. Charlie è ricoverata in un istituto psichiatrico di St. Paul, nel Minnesota, un microcosmo abitato da altre ragazze come lei, ragazze sole, ognuna un mondo da decifrare, ognuna intrappolata in un diverso dolore.

Boccioli di donne ancora troppo chiusi, duri, terrorizzati dall’aprirsi alla vita, sprovvisti di misure di difesa e dunque trascinati via dalla corrente dell’autolesionismo.

Le ragazze tra di loro si prendono in giro, si raccontano, immaginano il futuro, c’è chi vorrebbe uscire di lì e chi invece vuole restare al riparo di quelle mura.

Charlie, al momento delle dimissioni, non sa dove andare, dato che la madre non la vuole con sé. Sarà allora nella lontana Arizona, dove il sole è rovente e un amico l’aspetta, che potrà provare a riconquistare uno spazio di gioia e nuovi progetti.

Il lavoro in una tavola calda e certi inattesi incontri sono linfa benefica, ma quel suo debole entusiasmo viene deluso in fretta: per ricominciare davvero, allora, cosa serve?.

Mi è davvero difficile descrivere a parole cos’ho provato leggendo questo libro. E quando si trovano libri così, si può solo dire: leggete, non ve ne pentirete.

Non è una lettura facile, perché non è mai facile quando si parla di malattie mentali e di ospedali psichiatrici, di ragazzi cresciuti in strada, di fantasmi viventi che vivono ai margini della società, elemosinando un pasto caldo e un paio di guanti per non morire di freddo nelle strade bagnate, sotto i ponti più lerci, fuori dai centri commerciali più luminosi.

Quella di Charlie è una vita tristissima. La sua autrice ci confessa nei ringraziamenti finali che le ci sono voluti nove anni per prendere il coraggio di raccontare la sua esperienza.

Già, perché quello che ci racconta non è nemmeno un romanzo, non è un film, non è una fantasia morbosa o malata. E’ la fottuta verità.
Ed eccomi di nuovo alle prese con uno young adult, la storia di una ragazzina che è un romanzo di una bellezza ipnotizzante.

Charlie ha solo diciassette anni, ma ne ha passate più di un vecchio soldato in guerra. Anche se gracile, malaticcia ed eternamente in bilico tra la normalità e il baratro dell’autolesionismo, lavora duro e combatte ogni giorno contro i pregiudizi della gente che la giudica dalle sue cicatrici, dal suo passato di malata psichica, di senzatetto, di ragazzina problematica.

Eppure prova ancora a sorridere, a farsi degli amici, a farsi amare. Prende colpi e cade, ma si rialza, ogni volta più forte. Senza arrendersi mai.

Charlie è un piccolo gigante trasparente, di quelli che non vedi, silenziosi e nascosti tra la gente comune, ma che se scorgi devi fermarti a osservare perché da loro puoi solo imparare a vivere, ad amare, a lavorare duramente.

Io le mie parole le ho tagliate tutte. Non mi ci stavano più nel cuore.

Soffre, ma vuole vivere. Vuole che la sua vita cambi percorso. E si impegna per questo. Non smette mai di impegnarsi.
Non so dire in quanti punti di questo libro mi sono commossa alle lacrime. Charlie è la speranza del sole in una lunga serie di giorni bui. Il fiore nel deserto. La stella più brillante del cielo infinito.

Leggete di Charlie e della sua esperienza, ne uscirete devastati ma convinti che il mondo è un posto bellissimo se ci sono persone come lei.

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità: –

Violenza: –

 -Navillus-

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.