Fortune: Amori di tre ragazze impresentabili di Miss Black

Fortune: Amori di tre ragazze impresentabili di Miss Black

«Quindi è così. Si permette di citare Baudelaire» disse Fortune.»
«Mi permetto».

La Stagione 1889 è iniziata e che cosa possono mai fare tre sorelle impresentabili nel grande melting pot londinese, attraversato da moti suffragisti e lotte di classe, affollato di slum dove la povertà è inaccettabile e percorso da avanguardie culturali, crocevia per uomini e donne di ogni cultura e religione, in cui nobili e plebei si trovano a condividere la stessa aria inquinata dal fumo di mille caminetti?
Be’, ma chiaramente vestirsi come meringhe e andarsi a inginocchiare davanti alla Regina!
La sorella maggiore, Rachel, per la verità si è già accasata, nientemeno che con un marchese, ma le due minori, Vera e Fortune, sono ancora a piede libero.
Fortune ad accasarsi non è poi molto interessata, anche se con la famiglia del suo tutore legale le frizioni sono continue. Quindi se la fila il più spesso possibile per coltivare amicizie diverse con le donne più rivoluzionarie in città. Un’occupazione non priva di rischi, dato che le manifestazioni di protesta spesso finiscono con l’arresto di tutti i partecipanti.
Sua cugina Laura non capisce proprio che cos’abbia in testa per mescolarsi con certa gente, quando tutti gli scapoli di Londra le girano attorno. Il problema è che nessuno tra gli scialbi figli dell’aristocrazia del regno costituisce una buona accoppiata intellettuale per Fortune… nessuno tranne uno: il sulfureo, scandaloso, donnaiolo impenitente, giocatore d’azzardo, scapestrato Lord Grey, terrore di ogni madre con una figlia in età da marito.
Ecco, con lui Fortune non si trova male. Peccato che anche solo farsi vedere in sua compagnia potrebbe distruggere la reputazione di tutte le ragazze della famiglia.
Che cosa potrebbe mai andare storto?

Fortune, mia cara, ti aspettavo.

Già nel primo volume dedicato alla sorella maggiore Rachel, ho avuto il piacere di apprezzare il sarcasmo pungente della piccola di famiglia. Una giovane donna cerebralmente dotata che si trova a vivere in una società castrante nei confronti del genere femminile, ma anche di chi non appartiene al giusto gradino della nobiltà.

Come volevasi dimostrare, Laura emise una risatina di superiorità. “Suffragio come in suffragio femminile? Non dirmi che credi in quelle sciocchezze!”
Se voleva farsi odiare, quello era il modo giusto.
“Perché dovrebbero essere sciocchezze? Capisco che tu sia senza cervello, ma non vale per tutte le donne.”

Obbligata a rigare dritto e adeguarsi alle regole del finto buon senso londinese, tra un tentativo di mimetizzazione da popolana e l’opposto travestimento da rametto di lavanda, Fortune prosegue per la sua strada: lottare per i diritti delle donne.

Potrebbe essere tutto semplice, se non fosse che quella testolina così arguta riesce a catturare l’interesse del peggior partito sulla piazza, Lord Francis Landon, Duca di Grey.

Ebbene sì, stiamo parlando del più bel libertino mai visto, imparentato addirittura con la regina e praticamente inarrestabile. Tutto ciò che vuole lo ottiene e povere coloro che non riescono a non cadere in tentazione.

Purtroppo Fortune, oltre a dover lottare con la bellezza impertinente di Lord Grey, si trova ad apprezzare profondamente pure il suo cervello – e come darle torto! – finendo però proprio dove sperava con tutto il cuore di non arrivare.

Non manca nemmeno stavolta la presenza della resiliente Rachel e del fardello che porta sul cuore, e abbiamo anche la comparsa della sorella di mezzo, Vera, che altresì ci deve dilettare con tutta la sua sfrontatezza.

Certamente una delizia, con personaggi ancora una volta all’altezza delle mie più rosee aspettative e uno spiraglio sul futuro da non perdere. Noi come al solito siamo pronte per il seguito, anzi, non vediamo l’ora.
Bravissima Amanda, alla prossima!

Giudizio:

Sensualità:

Cherry.