Voci nella nebbia di AE Pavani

Italia: 2020

Pagine: 306

Protagonista: Lisa Harding, detective della Omicidi di Londra

Genere: Thriller

Casa Editrice: Mondadori

Data di Uscita: 21 gennaio 2020

Voci nella nebbia di AE Pavani

Un killer ossessionato dagli occhi delle sue vittime un istante prima che muoiano, una giovane detective in lotta con i fantasmi dentro e intorno a lei, un piccolo paese con troppi segreti: l’esordio di una nuova, solidissima voce del thriller italiano.

Immagina un’isola rigogliosa, e cinque bambini che rubano una barca per visitarla. Immagina una nebbia improvvisa, che tutto avvolge. E lì, nello strano sottobosco, immagina un albero illuminato dal sole, e le foglie che scintillano e vibrano alla brezza, riempiendo l’aria di un suono crepitante.

Solo che non sono foglie: sono fotografie.

Fotografie di occhi.

Gli stessi occhi che, diciannove anni più tardi, affollano gli incubi di Lisa Harding, detective della Omicidi di Londra. Delle ultime settimane Lisa ricorda poco. I colleghi le raccontano che è stata assalita, che ha rischiato di morire, ma mentre cerca di ricostruire l’accaduto, riesaminando il caso di omicidio su cui stava indagando, Lisa si rende conto che i lampi frammentari nei suoi sogni sono più antichi, memorie sopite di un’estate lontana in riva a un piccolo lago fra le montagne del Trentino, che portano con sé dettagli sempre più inquietanti: il cadavere di una donna su un’isola tetra e una bambina mai più tornata.

Lisa è certa che anche quei ricordi siano legati al killer a cui sta dando la caccia, e decide così di tornare in segreto al paese di quella lontana vacanza, senza immaginare che qualcosa di terribile si agita ancora nelle acque del lago.

“Quel luogo è maledetto, se ti sporca non te lo levi più di dosso.”

Lisa Harding è una detective della sezione omicidi di Londra. Il risveglio in un letto di ospedale in seguito ad un tentato omicidio che l’ha lasciata piuttosto acciaccata, e con un buco di memoria grande come il Big Ben, non è sufficiente a farla tranquillizzare e perdere tempo per curare le ferite.

Perché chiunque abbia pensato di spedirla all’altro mondo non ha fatto i conti con l’abilità investigativa di Lisa. La firma lasciata sull’ultimo caso a cui stava lavorando la detective è un ponte col passato, una strada che la porta irrimediabilmente a diciannove anni prima, e che a gran voce la trascina nel vortice dei suoi incubi.

Un corpo, un albero con appese polaroid di occhi umani, un isolotto al centro di un lago la cui storia fa accapponare la pelle; un gruppo di bambini che, per sfidarsi e affrontare una prova di coraggio contro se stessi, decidono di andare in esplorazione in quel luogo maledetto dove tantissimi anni prima una strega aveva lanciato la sua maledizione.

“Questa volta era una necessità che si intensificava di ora in ora, una presenza che mi riempiva la testa e premeva contro il cranio, un ronzio fastidioso e ossessivo.”

Lisa sente la necessità di tornare in quel luogo per dare risposta a tutte le domande lasciate in sospeso, forse probabilmente collegate ad un caso su cui stava lavorando prima dell’aggressione e legate quindi all’aggressione stessa. Ma questo è anche quello che ho provato io leggendo Voci nella nebbia.

Una necessità che si intensificava di ora in ora e che mi spingeva verso la fine del libro per trovare la soluzione dell’enigma.

Un bellissimo thriller dalle tinte paranormali, con una prosa fluida, limpida ed elegante, così intenso da far venire il batticuore e le manie di persecuzione al primissimo rumore sospetto. Insomma, un libro da non perdere.

Bravissima signora Pavani. La aspetto al varco con la prossima lettura, nella speranza di tornare magari tra le nevi dell’Alaska per concludere una delle storie più belle mai lette.

Giudizio:

Classificazione: 4 su 5.

Violenza:

Cherry.

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