Condannati di Jane Harvey-Berrick

Titolo Originale: Lifers

Usa: 2014

Pagine: 435

Protagonisti: Jordan, Torrey

Genere: Contemporary Romance

Casa Editrice: Hope Edizioni

Data di Uscita: 20 gennaio 2020

Condannati di Jane Harvey-Berrick

Dopo otto anni di prigione, il ventiquattrenne Jordan Kane è l’uomo che tutti odiano.

Costretto a tornare nella sua città natale, durante la libertà vigilata, Jordan scopre che lì niente è cambiato da quando è stato rinchiuso in riformatorio. È un reietto, evitato da tutti, anche dai suoi stessi genitori. Ma la loro avversione non si avvicina nemmeno lontanamente al disprezzo che prova ogni volta che si guarda allo specchio.
Arrangiandosi con alcuni lavoretti per la chiesa locale, Jordan attende il momento opportuno per andarsene da quella arretrata città. Ma la distanza sarà in grado di cancellare i ricordi che lo perseguitano? Intrappolato nella prigione della mente, si domanda se lo strazio di vivere si placherà mai.

Torrey Delaney è nuova in città, è tornata per stare con sua madre, e non si comporta come gli abitanti si aspetterebbero dalla figlia di un pastore. La sua reputazione di ragazza facile è sulla bocca di tutti. Se poi a questo si aggiunge la sua nuova amicizia con il duro ex detenuto, ora uomo tuttofare, sua madre è tutt’altro che felice della brutta strada intrapresa dalla figlia.
L’amicizia tra i ragazzi diviene via via più profonda, ma due persone segnate dalla vita possono essere in grado di portare la loro relazione a un livello superiore? Torrey riuscirà a convivere con i demoni di Jordan, e Jordan sarà in grado di abbattere le difese di Torrey? Con la disapprovazione di una piccola città che grava pesantemente su di loro, troveranno il loro posto nel mondo? Avranno la forza di lottare contro le avversità o il loro mondo verrà brutalmente fatto a pezzi?

L’amore è una condanna a vita?

«Sono stato un casino tutta la vita. So che sembra stupido, ma qui so chi sono. Il perdente.Non  ho idea di chi sarò se me ne andrò.»

Che sorprendente lettura!

Jordan e Torrey sono due frammenti di mica, quel materiale che non ha valore ma brilla come diamante, in mezzo a tanta anonima, opaca e comunissima sabbia.  Luccicano e attirano quei lettori-gazza come me, che si addormentano se un improvviso luccicore non li sveglia.

La sabbia opaca sono tutti gli altri personaggi, bulli ottusi e bigotti, abitanti della cittadina del Texas in cui è ambientato questo romanzo che è un inno alla speranza, anche se dai toni decisamente drammatici.

Eccezion fatta solo per un paio di loro, tra cui il reverendo della comunità, madre di Torrey, che  si distingue dalla mentalità comune, obsoleta e patriarcale della città, ed è una donna, posta a ricoprire una carica tradizionalmente maschile. Ma procediamo per ordine.

Jordan ha pagato un prezzo altissimo per due peccati altrettanto gravi, scontando otto anni di prigione.

Ma se la legge prevede il suo reinserimento nella società, quest’ultima non è affatto disposta ad accettare e perdonare l’esistenza di un ragazzo che ha ancora ventiquattro anni, ancora una vita da vivere, ancora braccia e cervello per lavorare e dimostrare di valere qualcosa.

Nossignori, per la sua città, per quelle bestie inutili dei suoi genitori, per quei pochi amici (lasciatemi ridere a questa parola) Jordan è ormai diventato solo spazzatura che andrebbe scaricata e dimenticata altrove.

La solitudine mi colpì pesantemente. In prigione, mi ero chiuso in me stesso. Lì fuori, non sapevo più quali fossero i miei confini. Era un gioco della vita di cui non conoscevo le regole e non riuscivo a decifrarle. E stavo perdendo alla grande.

Il reverendo Williams, però e per fortuna, vuole la sua reintegrazione sociale e la sua rinascita morale e spirituale, così gli offre un lavoro come giardiniere nella sua proprietà.

In casa con lei è tornata da poco a vivere sua figlia Torrey, dopo un passato burrascoso. Anche lei è una “diversa”, un salmone che risale la corrente mentre tutti gli altri ne seguono la discesa.

Così è facile che i due reietti sociali stringano amicizia, facciano fronte comune contro il resto del mondo, ostile e becero. Facile prevedere il resto, giusto? Innamoramento e difficoltà di inserimento.

Eppure questa storia è condotta in modo brillante e originale. Non c’è una principessa da salvare, o meglio, non c’è un cavaliere armato di spada a difenderla.

C’è invece un’eroina combattiva e intelligente che salva da sola se stessa e un cavaliere molto acciaccato, più simile a un randagio malconcio. Il tutto senza mai toni melensi o patetici, ma battute sagaci e dialoghi divertenti.

«Mi è venuta un’idea» annunciai.
«Un’altra?» replicò senza alzare lo sguardo.
«Molti ne hanno più di una all’anno» replicai.
«Io sono di una razza rara che ha idee di continuo.»

Nonostante la solitudine e la malvagità che li circonda, i due ragazzi costruiscono una bolla in cui respirano, scherzano e si amano incuranti del resto del mondo. Peccato però che il resto del mondo non si limiti, come dovrebbe, a guardarli e passare oltre, pensando ai famosi cavoli propri.

«Abbiamo una Costituzione! Non possono calpestare i tuoi diritti!»
«Credi davvero che li applichino a me come farebbero con te? Loro vogliono che io incasini tutto quanto per avere una ragione per rispedirmi dentro. Non desiderano altro che buttare via la chiave!»

Un romanzo che più che divertire indigna. Una storia che scuote il lettore, costringendolo a pensare a quanto male possa fare la mentalità chiusa.

A quanto sia semplice sbagliare e cadere e quanto difficile risalire, soprattutto se nessuno è disposto ad allungare una mano per aiutarti, anzi preferisce spingerti ancora più in basso.

Siamo davvero tutti così sicuri di non avere peccati e poter scagliare le nostre pietre?

Grazie Jane per questo viaggio veritiero e brutale nella stupidità umana, dove il riscatto arriva, anche se a fatica, solo grazie alla forza dell’amore e della tolleranza. Ci vorrebbero più Torrey a questo mondo.

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Navillus

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