Di ghiaccio e d’oro di Angela White
Italia 2012
pagine: 274
Protagonisti: Arabelle, Bryan
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Romance Sorico
Serie Le profezie della strega scalza #2
Di ghiaccio e d’oro di Angela White
Inghilterra, 1152. Rimasta orfana, Arabelle viene mandata al castello di sua zia, lady Megan. Qui conosce Bryan, figlio illegittimo del lord, di poco più grande di lei. L’incontro suscita in entrambi i giovani un profondo turbamento, ma la fanciulla viene destinata al monastero.
Cinque anni dopo, Arabelle è ormai pronta a prendere i voti: prima di entrare per sempre in convento le rimane solo un’estate, durante la quale incontra di nuovo Bryan. Ma il ragazzo di un tempo è divenuto un uomo d’arme duro e sprezzante, che però non l’ha mai dimenticata. Ed è ora disposto a tutto pur di averla…
“Dicevano che l’inferno e il paradiso non fossero di questo mondo, ma Arabelle in quel momento li stava vivendo entrambi.”
Il secondo episodio della serie “Le profezie della strega scalza” vede come protagonisti una giovane e pragmatica Arabelle e un forte e selvatico Bryan. Nonostante ciò che le famiglie si aspettano dai due, il destino ha altre sorprese in serbo.
“Eri una ragazzina, e quando ti ho vista non sono riuscito a pensare più a niente. A niente che non fossi tu…e tutte le cose che desideravo farti.”
La White ha uno stile che ti prende sin dalle prime righe. La fantasia, i dettagli, l’eleganza e la raffinatezza delle sue parole… trascinano nella sua fiaba con dolcezza e armonia. Inoltre la sua abilità nel descrivere epoche lontane è fenomenale. Chiudevo gli occhi e riuscivo a sentire il profumo di salvia e menta di Bryan, la morbidezza dei suoi capelli. Riuscivo a vedere il suo sguardo dorato. E mentre leggevo, sospiravo e gioivo.
Recuperate questa serie, se per caso vi fosse sfuggita. Perché un salto nel passato d’armi e amori di cavalieri e dame merita sempre, e perché la scrittura della White è evocativa come poche!
“Poteva insegnarle che tra un angelo come lei e un demonio come lui il cielo non era poi una distanza così incolmabile, perché entrambi avevano le ali.’
Giudizio:
Sensualità:
Violenza: /
Navillus