Il giudizio di Persefone di Giulia Calligola

Italia: 2020

Pagine: 497

Protagonisti: Persefone, Ade

Genere: Fantasy

Casa Editrice: Self Publishing

Data di Uscita: 30 Luglio 2020

Il giudizio di Persefone di Giulia Calligola

Nata negli anni ’90, studentessa universitaria, frequentatrice assidua di umani e più bassa di due metri e quindici: Persefone ha davvero un pessimo curriculum divino. I mortali non la venerano, gli Dei non la invitano ai loro eventi mondani, e a lei tutto sommato andrebbe bene così. O almeno crede.
Tutto cambia quando a una conferenza incontra Ade, Dio dei morti e gentiluomo d’altri tempi. Anche il suo è un bagaglio pesante: trecentomila anni in più sull’età, cinquanta centimetri in più sulla statura, almeno venti titoli in più sul nome. Ma è anche l’unico a capire la passione di Persefone per la giurisprudenza, nonché l’unico che sembri a disagio in mezzo agli altri Divini tanto quanto lei. Poteva forse non scattare la scintilla?
I due si ritrovano a intrecciare i loro destini e a lavorare insieme per emettere una sentenza controversa, collaborando a un processo ultraterreno nel tribunale degli Inferi. E così, a metà tra ironia e serietà, tra equità e rigore, tra vita e morte, si srotola la rivisitazione (semi) moderna di un mito che non ha mai smesso di venir raccontato.

“Comunque non ho detto che non è bello, solo che…. ha un atteggiamento un po’ cupo.”
“È un Dio dei morti, te lo aspettavi vestito di rosa?”

Ci sono attimi nella vita in cui nulla accade per caso.

Ci sono momenti imperfetti per letture perfette, quando purtroppo la testa è disconnessa e non si riesce a mantenere la concentrazione, con la conseguenza di perdersi e non riuscire a trovare né capo né coda.

E poi ci sono quelli perfetti, quando pure gli astri si allineano, che ti fanno trovare per caso letture divine che ti trascinano dall’Olimpo all’Erebo sbattendoti a destra e a sinistra, su, giù, e poi ancora su, fino a scompigliarti i capelli e lasciarti con quel look disordinato che solo un incontro carnale di quelli giusti sa fare.

Ed è proprio così che mi sento ora, dopo aver terminato il libro di Giulia: leggera, spettinata e totalmente appagata.

Il mito di Ade e Persefone è una delle mie storie preferite. Le sfumature dark della loro unione mi hanno sempre affascinata. Figuratevi come mi sono sentita quando ho visto che una delle mie passioni era disponibile in versione romance, per di più ambientata ai giorni nostri. Dovevo assolutamente farla mia!

“Per la prima volta, non lo negò, ebbe paura di Ade. Non per quello che faceva, o per come si comportava, ma per quello che trasmetteva: una tale neutralità da non dare la benché minima speranza di avvicinarsi emotivamente a lui. Non sembrava nemmeno vivo, o pensante: sperare di ottenere misericordia da lui sarebbe stato come sperare di ottenerla da una montagna. Sembrava un calcolo, un’operazione matematica. Allora Persefone capì perché i mortali non lo venerassero, capì perché non esistessero templi a lui dedicati. Capì di trovarsi di fronte a uno dei capisaldi dell’universo. E, come la prima volta che l’aveva guardato negli occhi, sentì una parte della propria immortalità morire per sempre.”

Di parole da spendere ne avrei migliaia ma non sarebbero sufficienti a spiegare quanto sia bello il libro di Giulia. Perché per quanto possa sembrare facile utilizzare una base preesistente, la genialità dell’autrice giace nella caratterizzazione dei personaggi, sia primari che secondari, rendendoli così intensamente veri da sembrare reali. Chiudendo gli occhi sentivo l’empatia, la dualità, la misericordia ma allo stesso tempo la forza terribile (anche distruttiva) di Persefone, la portatrice di Caos.

La rappresentazione di una Dea intelligente, passionale, razionale e amorevole. Una giovane donna dei giorni nostri che deve avere a che fare con un Dio millenario così immoto e gelido da parere una statua. Un Dio severo, paziente, antico e inesorabile quanto il Giudice dei Giudici sa essere. Ma pur sempre un uomo, timido, complicato nella sua logicità e completamente dedito al suo regno. E una passione, quella per la giustizia, che li unisce proprio come la Ruota aveva predetto.

“Nei secoli successivi sarebbe capitato spesso che qualche curioso domandasse a Persefone se fosse stato difficile, da appena scesa, adattarsi a Erebo. Le avrebbero chiesto se avesse sentito la mancanza del sole i primi mesi; se fosse stato un problema adattarsi al gelo; se fosse stato difficile allinearsi con la malinconia statica delle anime che ivi dimoravano.

Persefone avrebbe sempre risposto di no.
No, non era stato difficile. Era stato strano, impetuoso, un’esperienza fuori da ogni umana comprensione. Ma non difficile. Perché, sotto sotto, aveva sempre avuto qualcosa, un piccolo seme dentro di sé che la legava all’oscurità tanto quanto alla luce.”

Certamente è stata una lettura intensa, corposa, ma talmente perfetta da risultar leggera come lo zucchero a velo. Inaspettata, perché se mi avessero detto che avrei letto la versione futuristica di Ade e Persefone amandola alla follia non ci avrei mai creduto.

Indiscutibile inoltre è la maestria di Giulia nel narrare una vicenda già nota ma soprattutto dal finale già definito, cucendole addosso un vestito di alta sartoria. Perché nella semplicità del romance è racchiusa la poesia del mito che sembra così veritiera da offuscare l’originale. Un libro che mai dimenticherò. La passione per la vita e per ciò che è giusto racchiusi nelle innumerevoli pagine mi hanno accesa così intensamente da sembrare una lucciola, rapendomi come poche volte accade.

Correte da Giulia e godetevi il suo meraviglioso libro. Una lettura che consiglio anzi, straconsiglio, un romanzo indimenticabile.

“Era successo davvero, alla fine. Un dominio equo eppure emotivo, giusto eppure impulsivo come solo la natura sa essere. Da quel giorno, la morte profumava di fiori. La Primavera era regina Infera.”

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

CHERRY.

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