Wild Girl. L’inizio delle fine di Sheridan Anne

Wild Girl. L’inizio delle fine di Sheridan Anne

Vi siete mai chiesti cosa si provi a morire?
Non è affatto bello. Fidatevi, non ve lo consiglio.
Ho sempre sostenuto che la mia vita fosse una gara di sopravvivenza, ma non mi ero resa conto di quanto fosse vero finché il diavolo in persona non mi ha buttata giù da un ponte insieme all’amore della mia vita, con una pallottola conficcata in una gamba.
Ma non è ancora arrivata la mia ora.
Ormai dovrebbe saperlo che sono una sopravvissuta e che per farmi fuori non basti tentare di farci affogare. Voglio la mia vendetta e la voglio adesso.
Questa volta Lucien Valentine non riuscirà a farla franca.
Qualcuno avrebbe dovuto avvertirmi che a giocare con il fuoco, alla fine, ci si brucia. La posta in gioco è ancora più alta e questa volta potrei non avere le carte in regola per arrivare fino in fondo.  

Potrebbe essere che questa serie sia un thriller psicologico sotto mentite spoglie? E/O che la protagonista sia una nuova Nikita, al cinquanta per cento efferata ninja e per il restante cinquanta una pornostar? Perché in entrambi i casi riuscirei a spiegarmi molti passaggi che altrimenti restano nebulosi…

Abbiamo lasciato la nostra Skylah in condizioni tali da renderci incerti sulla sua sorte futura. Invece la ritroviamo più forte e resiliente che mai, decisa a farsi giustizia, scoprire la verità, vendicarsi del demonio e proteggere chi ama: fratello, fidanzato, amici, zia. Altro? Solo un particolare: stiamo parlando di una ragazzina di diciassette anni. Neanche così robusta nel fisico, né cintura nera di qualche arte marziale, nossignori. Non sa nemmeno sparare, ma maneggia un coltellino svizzero come potrei farlo io, quindi per intagliarci qualche corteccia d’albero.

Opposto a lei abbiamo un essere (definirlo uomo non si può) che ha fatto del Male il suo credo e il suo scopo, e purtroppo vuole prendersi Skylah, convinto che si tratti di una specie di sua proprietà. La polizia brancola quasi nel buio, o meglio, sa, ma “fatica” a trovare prove e acciuffare il tizio.  Ci penserà baby Nikita? Non potete vedermi ma sto alzando gli occhi al cielo.

Dunque, vi starete chiedendo, sono stufa di questa storia e di questa protagonista? In realtà no, credo ancora che i personaggi siano stati ben costruiti e ben miscelati, buoni e cattivi tutti hanno la loro credibilità e la loro struttura, il vero problema è aver voluto dividere una storia in quattro libri, con materiale a disposizione per scriverne invece solo due, e andando perciò a discapito di un racconto che regge bene nelle parti suspense ma annoia un po’ nelle parti romance, ripentendosi troppo e creando, per riempire i vuoti,  situazioni sexy che poco si addicono a coppie di ragazzini.

Resta valida la guerra tra il paese, con la zia e gli amici che hanno accolto Skylah e suo fratello Blake, orfani e soli al mondo, e il diavolo che rivuole i due ragazzi per i suoi loschi scopi.

Se è finalmente finita qui? Nossignori, un ulteriore malefico cliffhanger ci lascia di nuovo con il fiato in sospeso per la sorte della povera Skylah/Nikita. E non possiamo di certo esimerci dal leggere come finirà questa incredibile storia.

A risentirci dunque il 28 novembre, con il quarto e ultimo capitolo, “Real Girl. La resa dei conti”, sperando di poter celebrare finalmente la dipartita di una certa feccia umana.

Giudizio:

Sensualità:

Violenza:

Navillus