Io sono l’abisso di Donato Carrisi

Italia: 2020

Pagine: 384

Genere: Thriller

Casa Editrice: Longanesi

Data di Uscita: 23 novembre 2020

Io sono l’abisso di Donato Carrisi

Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti.
E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto.
L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali.
Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente.
Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde.
Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna.
E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.

Donnie caro, questa volta non è scattata la scintilla.

Ogni anno, sotto Natale, ho un appuntamento fisso con Donato Carrisi e gli incubi che mi porterò poi dietro per i mesi successivi. I suoi libri mi sono tutti piaciuti da matti e ho trovato sempre molto interessante il suo metodo di raccontare una storia e renderla terribilmente spaventosa. Uno stile inconfondibile il suo, una narrazione in crescendo che costringe il lettore a correre con affanno fino all’epilogo, dove potrà finalmente tornare a respirare. Perché lungo il percorso vengono raccolti indizi seminati amabilmente tra un capitolo e l’altro, tra una storia e l’altra, con spesso il rischio di perdere qualche dettaglio e non comprendere il disegno dell’autore.

Oramai è noto che nelle sue opere si delinea l’alternanza di due vicende che poi alla fine si uniscono in modi che spesso lasciano a bocca aperta. Anche in ‘Io sono l’abisso’ il finale lascia letteralmente di stucco, ma questa volta ho percepito qualche nota stonata.

Come al solito si tratta di un thriller potente, scritto davvero molto bene ed evocativo da matti. Il livello di angoscia è alle stelle e i temi trattati sono un pugno dritto allo stomaco. E allora perché non sono soddisfatta? Mi è parso frettoloso l’epilogo, ho sentito la mancanza di approfondimenti sul passato dei protagonisti e sulla storia dentro alla storia. Un vero peccato, perché la lente d’ingrandimento sugli orrori che hanno scatenato la follia dell’omicida mi sarebbe piaciuta molto.

Però resta un puro giudizio soggettivo. L’oggettività sta invece nel fatto che Donato sia eccelso per cui non perdetevi l’occasione di farvi avvolgere dalle sue tenebre e rimescolare il sangue con un po’ di tachicardia.

Giudizio:

Classificazione: 3.5 su 5.

Violenza:

Cherry

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