L’uomo del labirinto di Donato Carrisi

Italia, 2017

Pag. 400

Personaggi: Mila Vasquez

Genere: Thriller

Serie Mila Vasquez #3

L’uomo del labirinto di Donato Carrisi

Una ragazza scomparsa e ritrovata. Un uomo senza più nulla da perdere. La caccia al mostro è iniziata. Dentro la tua mente.

L’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l’avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d’ospedale.

Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime.

Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto.
Ma il dottor Green non è l’unico a inseguire il mostro.
Là fuori c’è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento.

Quello di Samantha potrebbe essere l’ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito.

Ma uno scopo c’è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che ­Bruno non ha mai portato a termine… E questa è l’occasione di rimediare. No­no­stante sia trascorso tanto tempo.
Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede.
L’Uomo del Labirinto l’ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni.  E ora è scomparso.

N.B: Chiunque voglia buttarcisi a capofitto deve aver prima letto “Il Suggeritore” e poi “L’Ipotesi del Male”.

Donato Carrisi è un fottuto genio del male, oltre ad essere l’autore italiano di thriller che risiede sul mio personalissimo podio monoposto.

Inutile paragonarlo a qualcuno, lui è immenso e fino ad ora, nessuno è stato in grado di coinvolgermi così tanto in una lettura dai toni noir.
L’ho conosciuto per caso, su suggerimento di una mia carissima amica amante dei thriller.

Ho acquistato immediatamente il suo primo libro, “Il Suggeritore”, in edizione cartacea, cosa che non faccio mai. Avevo il sentore che ne valesse la pena, il mio sesto senso mi diceva che Donnie andava collezionato. E così è tuttora.

I suoi libri sono gli unici che mi salutano dalla mensola per ricordarmi che il buio è dietro l’angolo pronto a divorarmi.
Innanzitutto le sue competenze gli permettono di scrivere romanzi coi controcazzi e poi ti cattura dalla prima parola e ti tiene incollato fine alla fine.

Chissene se nel frattempo diventi il miglior cliente Enel Energia; alla fine, l’unico modo per combattere il buio è la luce. Li mortacci sua.

Ma veniamo a noi!

Non aspettatevi un intro soddisfacente. Ogni dettaglio crea una conseguenza per cui sarò stringatissima nel darvi qualche info.

L’uomo del Labirinto inizia nel passato: Samantha Andretti è una tredicenne che viene rapita mentre si reca a scuola. Non ci sono tracce, è sparita nel nulla e nessuno è in grado di risolvere il mistero.

Presente: Bruno Genko è un detective privato in fin di vita. Il suo unico problema al momento è quello di non morire solo in casa ed essere rinvenuto in condizioni miserabili.

Un giorno però accade l’insaspettato: Samantha Andretti viene ritrovata a distanza di quindici anni. Sam è uno dei pochi casi irrisolti di Genko e lui, prima di morire, vuole redimersi e aiutarla a scovare il mostro che l’ha tenuta prigioniera per così tanto tempo.

Purtroppo lei non ricorda gli ultimi quindici anni di vita. Sa solo di essere in ospedale con una gamba rotta e i suoi ricordi risalgono alla se stessa tredicenne.
Con l’aiuto del dotto Green, famoso profiler noto per i suoi metodi poco ortodossi, Sam si addentrerà nella sua mente alla ricerca di dettagli che possano permettere alla polizia di scovare il rapitore.

“Ma una cosa posso assicurartela: lo prenderemo insieme, io e te. Lui non lo sa, ma c’è un posto da cui non può scappare. Ed è lì che avverrà la caccia: non là fuori, ma nella tua mente.”

Nel frattempo Genko è fuori a scovare indizi. Deve tenere bene presente una cosa però:

“Loro non sanno di essere mostri, pensano di essere persone normali. Se cerca un mostro, non lo troverà mai. Se invece pensa a lui come a un uomo comune, come me o come lei, allora ha qualche speranza.”
“L’animale più difficile da cacciare è l’uomo. E lui, come il mostro, era un cacciatore”

L’uomo del Labirinto è un thriller da cardiopalma. L’intreccio delle vicende è talmente complesso da rendere impossibile arricchire la recensione senza svelare particolari preziosi alla storia.

Polizia, profiler, vittima, mostri, indiziati… tutti avranno uno scopo e saranno indispensabili per completare il disegno. O il gioco? Un seguito perfetto dell’ipotesi del male, sotto mentite spoglie.

Ma siamo sicuri di aver compreso realmente quello che sta accadendo?

Donato, come al solito mi lasci senza parole. E il finale? Mi ha tolto dieci anni di vita.

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità: /

Violenza:

♦ Cherry ♦

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