Sorridi per me di Katy Regnery

Sorridi per me di Katy Regnery

Tierney Haven, amante dei libri, ha sempre preferito i luoghi alle persone, e ama soprattutto la pace e la quiete di Villa Moonstone, un museo situato sulle White Mountains del New Hampshire, dove presiede le visite ed è la principale storiografa e curatrice del posto. L’ultima cosa che si aspetta è di ritrovarsi Burr O’Leary, uno sconosciuto ferito e sanguinante, sulla soglia di casa nel cuore della notte, con un disperato bisogno di aiuto.

Contro ogni buonsenso, e sfidando l’ira dei suoi fratelli, Tierney offre un riparo a Burr a Villa Moonstone e lo aiuta a tornare in salute, sorpresa di scoprire che l’impetuoso ed enigmatico sconosciuto ama la storia e la pace di Moonstone tanto quanto lei. Ma Burr ha un passato oscuro, e coloro che l’hanno ferito non si fermeranno davanti a niente pur di eliminarlo… esponendo Tierney a un grave pericolo. Almeno finché Burr non si sentirà abbastanza in forze da trovarli per primo.

Tra le mille uscite di ogni settimana, rischiavo di perdere questo libro, se non fosse che adoro questa scrittrice e questa serie, inizia senza troppe aspettative, si sta rivelando davvero gradevole.

I tre fratelli Haven, gemelli, ricordiamolo, sono uniti come i tre porcellini della favola, o come i Moschettieri del re, se preferite, e la loro intesa, la loro lealtà l’uno all’altro, la presenza e l’aiuto quasi imposti uno nella vita dell’altro, sono a volte ossessivi ai limiti del maniacale. Immaginate quando due di questi gemelli sono maschi e la terza una femmina! La povera ragazza non può muovere un passo senza che gli altri due le impongano di farle da spalla…

A questa immagine aggiungetene un’altra: uno sconosciuto che bussa alla porta di lei, ferito e febbricitante, in cerca di aiuto e lei che indossa immantinente i panni della crocerossina. Come sventolare un drappo rosso davanti alle teste calde dei suoi fratelli.

Eppure la trama tiene, complici anche parecchia suspense, legata alla vita (presente, passata e futura) del bel ferito che risponde al nome di Burr, e il carattere indomito da vera irlandese di Tierney Haven che tiene testa a turno un po’ a tutti.

“Nessuno avrebbe mai avuto la minima idea che un angelo irlandese chiamato Tierney gli avesse mostrato più gentilezza di quella che meritava e, per un breve momento nel tempo, fosse stata il suo porto sicuro.”

Burr è naturalmente il pezzo migliore della scacchiera: rinnegato dalla propria famiglia, sorride poco perché ha davvero ben poco da sorridere, maneggia con padronanza pistola e cervello, è costretto dal suo lavoro a girovagare senza fissa dimora, ma ha un disperato e segreto bisogno di un focolare accogliente a cui tornare a fine giornata. E Tierney ha una disperata e segreta voglia di condividere il proprio focolare.

Peccato solo che lo stile di vita di Burr e la sicurezza di Tierney viaggino su binari diametralmente opposti…

 «Sei un cattivo o un buono?» sussurrò Tierney, forse più a se stessa che a lui. «Non lo so neanche più,» disse Burr.

Quegli occhi verdi osservarono i suoi, il suo viso, e qualcosa di profondo e forte si agitò nelle loro profondità. A cosa stai pensando? si domandò lui. Cosa sta succedendo dietro quegli occhi?

«Un buono, penso,» annuì Tierney.

La bontà a volte è solo un’arma più potente di qualsiasi altra, e finisce per disarmare perfino il destino. Quindi ancora una volta grazie, Katy, per questa  nuova favola romantica ma brillante.

E ora attendo trepidante la storia dell’ultimo dei fratelli, Ian, il più scontroso e il più edonista, all’apparenza, ma che sono sicura si rivelerà il più intrigante e imprevedibile dei fratelli.

Giudizio:

Sensualità:

Violenza:

Navillus