Vicious – Senza pietà di L.J. Shen
Titolo Originale: Vicious
Usa: 2016
Pagine: 339
Personaggi: Vicious, Emilia
Casa Editrice: Always Publishing
Genere: Contemporary Romance
Data di Uscita: 28 febbraio 2019
Serie The Saints #1
Vicious – Senza pietà di L.J. Shen
Una volta, mia nonna mi disse che l’amore e l’odio sono lo stesso sentimento vissuto in circostanze diverse. La passione è la stessa. Il dolore è lo stesso. La strana sensazione che ribolle nel petto? La stessa. Non le credetti finché non incontrai Baron Spencer, e lui divenne il mio incubo.
Quando i suoi genitori accettano di lavorare al servizio degli Spencer, Emilia LeBlanc si ritrova a vivere sotto lo stesso tetto con l’erede della famiglia, Baron “Vicious” Spencer.
Vicious è sfrontato, privilegiato, spietato e pieno di rabbia. Ma l’arrivo di Emilia turberà il suo equilibrio e destabilizzerà le sue emozioni, e da quel momento Vicious avrà un unico obiettivo: rendere la vita della figlia della domestica un vero inferno sulla terra.
Dieci anni dopo, Baron Spencer è un avvocato brillante, un abile criminale, un bellissimo bugiardo. E ha un piano per vendicarsi.
Quando, sulle strade di New York, il suo cammino torna ad incrociarsi con quello di Emilia che si trova in gravi difficoltà, Vicious le offre un lavoro e lei si ritroverà di nuovo intrappolata nella sua ragnatela spietata. Emilia non può immaginare che il ritorno prepotente dell’uomo che è stato insieme il suo tormento e il protagonista dei suoi sogni farà crollare tutte le certezze della sua vita come tessere del domino.
Stavolta Vicious non si fermerà, non fino a che lei non sarà sua.
Non appena si varcava la soglia dell’imponente portone di ferro borchiato, il nero soffocava qualsiasi sensazione piacevole si riuscisse a provare.
Perfino il pavimento era scurissimo, così che dava l’impressione di essere sospesi sull’orlo di un abisso, a una frazione di secondo dalla caduta nel nulla.
E anch’io mentre leggevo ero sempre a una frazione esatta di secondo dal precipitare nel vuoto. Con quella sensazione di vertigine alla bocca dello stomaco, incerta tra la colpa e la curiosità di un protagonista e la pena e il dolore dell’altra.
E una sensazione bellissima di deja-vu proprio per il carattere di Vicious, la sua reticenza a parlare di sé, i suoi sguardi ostili, l’assoluta mancanza di empatia perfino con gli amici, al limite della sociopatia… Ricco come re Mida, odioso come un aguzzino, solo e spinoso come una bestia feroce. In trappola come chi crede di non avere altra possibilità di scampo che lottare fino all’ultimo respiro.
Non ho scelto a caso la prima citazione, dove la Shen poggia l’accento sull’arredamento nero della casa di Vicious. Nero come l’anima del suo protagonista. Nero come l’odio di cui si circonda perché serve a tenere gli altri lontani e…se stessi al sicuro. Nero come la mancanza d’amore, l’assenza di gioia. Nero come una prigione. E sulla prigione ho avuto il flash.
Tra tutti i classici che ho letto, ce ne sono alcuni che ho amato molto più di altri e di cui potrei recitare interi passaggi senza bisogno di rilettura. Uno di questi, forse il mio preferito di sempre, è il Conte di Montecristo. Edmond Dantes, il principe oscuro, un uomo incapace di amare, vivere, sorridere, gioire. Un uomo che ha fatto della propria vendetta l’unico scopo della sua vita.
Vicious è il nuovo Conte di Montecristo, il Conte di Todos Santos, o addirittura di Los Angeles, che tanto ama…
Tutto ciò che Vicious vuole, esattamente come il mio adorato Dantes, è vendetta. Non importa chi trascinare giù nel fango, chi affossare, chi condannare lungo il cammino, lo scopo che conta è arrivare a vendicarsi.
L’unica grande differenza è che, mentre nel capolavoro di Dumas le ragioni della vendetta erano già chiare dall’inizio, visto che la storia viene raccontata nei primi capitoli e il lettore assiste al cambiamento del suo protagonista in corso d’opera, qui la Shen si muove al contrario.
Baron Spencer, alias Vicious, è già “cattivo” e la storia procede per salti temporali e cambi di POV, in cui il lettore deve destreggiarsi per arrivare a capire, solo dopo l’abbondante metà, quali siano le ragioni del suo odio e della sua ferocia. E le ragioni posso assicurarvi che ci sono, gravi e lampanti quanto quelle di Dantes che gli costarono una condanna a vita.
Vicious ha condannato se stesso alla prigione dell’anima, impedendosi qualunque riduzione di pena. Evitando di parlare di sé perfino agli amici più cari, forse temendo di “ammorbidirsi”, con lo scaricare anche solo una piccola parte del peso dell’odio, e allontanando perfino l’unica persona che lo attirava pericolosamente.
Condannando così se stesso a una vita…nera.
Era così che funzionava il gioco pericoloso a cui giocavamo per ammazzare il tempo.
La Sfida era giusta.
La Sfida era brutale.
E soprattutto, la Sfida anestetizzava il dolore.
Emilia è il suo esatto opposto. Ha una famiglia che ama e che la ama, una sorella a cui racconta ogni cosa, sorride, canta, parla, disegna. Dipinge ovunque incantevoli fiori rosa di ciliegio, delicati e preziosi, pieni di vita come lei. Lei stessa ha i capelli tinti dello stesso punto di rosa.
Con pochi soldi in tasca, ma un cuore grande pieno d’amore per tutti, è impossibile non innamorarsi di lei, non venire contagiati dalle sue emozioni, dai suoi colori.
Dove l’anima di Vicious è nera e di pietra, quella di Emilia è rosa e soffice come i sogni. O i desideri.
Black e Pink.
Ricordatevi di questi due, perché avrà un’importanza fondamentale, se avrete tenuto accese la curiosità e l’attenzione.
Probabilmente quella storia avrebbe ridotto in frantumi la sua piccola anima innocente. Lei non era tipo da vendetta. Non era mai crudele, né egoista. Lei era gentile, educata e accomodante.
Lei sorrideva agli estranei per strada e aveva ancora quella lieve cadenza del Sud, accogliente e dolce, proprio come lei.
Una piccola cosina rosa che impatto può avere su un arrogante bastardo che si crede al di sopra della legge? Perché, anche se Emilia deve sempre “chiedere permesso per entrare nel suo mondo, mentre lui può fare irruzione senza preavviso“, la forza del cuore non è mai da sottovalutare…
Ora, se vi state ancora chiedendo quanto mi sia piaciuta questa storia…
Onore a te, Leigh Shen, per la fantasia della tua mente, per la complessità del tuo cuore, per il talento delle tue parole. Vicious si è ritagliato un posticino speciale nel mio cuore, assieme ad altri assolutamente grandi protagonisti, e lì resterà per sempre.
Giudizio:
Sensualità:
Violenza:
Navillus