Crowne of Lies. Bugie d’amore di C. D. Reiss

Crowne of Lies. Bugie d’amore di C. D. Reiss

Logan Crowne è un uomo d’affari tutto d’un pezzo e si sta preparando da anni al momento in cui succederà all’amato padre al vertice dell’impresa di famiglia, le Crowne Indu-stries. Ha lavorato sodo, ha sottratto tempo alla sua vita privata, ma possiede il carisma e le capacità per diventare la persona adatta ad un ruolo così importante.

Tuttavia non ha considerato un aspetto fondamentale: i suoi genitori, felicemente sposati e capostipiti di una numerosa famiglia, desiderano la sua felicità personale più che la sua realizzazione nel mondo degli affari, e così decidono di affidargli il posto di comando solo se si innamorerà e si sposerà. Ella Papillion, da sempre uno spirito ribelle, sta attraversando un periodo complicato.

La sua perfida matrigna ha affondato le grinfie sull’amato brand di alta moda ideato dal padre, rilegandola a un ruolo marginale e avvilente, e il collettivo di artisti indipendenti con cui collabora ha appena messo in scena l’ultima istallazione, lasciandola priva di idee e con mille dubbi sul proprio talento artistico. Trovare i soldi necessari per poter rilevare la casa di moda di suo padre potrebbe ridarle la prospettiva giusta per rimettersi sulla retta via e ritrovare l’ispirazione per la sua arte, ma dove trovarli? Complice un’amica comune, Logan e Ella —all’apparenza completamente diversi, ma accomunati dalla medesima ambizione—potrebbero aiutarsi a vicenda.

Un anno di matrimonio per ottenere entrambi ciò a cui puntano. Un anno di inganni e bugie, per apparire innamorati e felici. Un anno di attrazione bollente da reprimere per non perdere di vista l’obiettivo finale. Un anno per non cedere ai sentimenti e non farsi spezzare il cuore. Un anno per non innamorarsi. E se Logan e Ella si stessero solo raccontando l’ennesima bugia?

Il trope del matrimonio d’affari, combinato e iniziato tra mille incertezze, che poi finisce in storia d’amore, può far storcere il naso perché forse troppo spesso utilizzato dalle autrici e per lo più molto poco convincente. In questo caso invece dà solo un avvio claudicante, ma lungo la narrazione convince sempre di più e dà inizio a un amore che era possibile solo con certe premesse.

Mi spiego meglio.

Tanto Logan quanto Ella sono quanto di più distante potesse esserci per ognuno di loro nel modo di vedere le cose: lui è un uomo rigido, che bada alle regole e vive in binari prestabiliti da cui non vorrebbe mai discostarsi; lei è uno spirito ribelle che mai potrebbe adattarsi ad un “guinzaglio” o comunque ad una vita schematizzata e preordinata. Nessuna tolleranza da ambo le parti, nessun dubbio, nessun cedimento. Solo un accordo commerciale può essere possibile tra due soggetti così opposti, quasi come se parlassero due lingue diverse.

Eppure l’attrazione è forse il primo elemento comune che li spinge ad osservarsi reciprocamente, come animali esotici mai visti prima, e cercare di comprendersi. Il che ci porta a pensare al senso della vita in comune tra due persone, quanto rispetto è necessario, quanta capacità di ascolto, di riconoscimento delle qualità e dei desideri dell’altro, anche quando non comprendi affatto le sue priorità.

Logan è un uomo anni cinquanta, Ella una ribelle anche per i giorni nostri. Lui ha a cuore la propria famiglia forse prima ancora del lavoro; lei vuole distruggere la propria matrigna, a qualunque costo. Concordano solo sul “tollerarsi” per un anno, necessario agli scopi di entrambi, poi ognuno per la sua via.

Se, lallero.

«… siamo entrambi immorali?»
«Siamo sorprendenti. Inaspettati.»

Ciò che forse spaventa entrambi è però una nuova cosa in comune: la noia. Annoiarsi per lui con lei è impossibile. E lo stesso vale per lei. L’inaspettato prende il posto delle certezze e crea le premesse per l’innamoramento.

Cos’è infatti il matrimonio? Un accordo tra le parti? Certamente, ma anche molto altro. Venirsi incontro e comprendersi, rispettandosi soprattutto quando le idee non coincidono con le nostre? Assolutamente.

E poi è condivisione: se ti amo ti spalleggio anche quando non approvo, anche se non comprendo. Se ti amo sono al tuo fianco, ad ogni costo. Niente conta più del farti sentire la mia mano sulla spalla, un “io ci sono” silenzioso, che serve tantissimo, più di mille guardie del corpo o cicisbei sorridenti.

“La felicità non era un dono impacchettato con un fiocchetto. Arrivava nei momenti tra le lacrime e le risate, tra i litigi e le rotture, tra il sostegno e il legame con qualcuno che ti amava per quella che eri, sia malconcia che integra.”

Una storia davvero molto intensa, che dopo la metà scende a profondità insospettabili e sviscera tematiche familiari e matrimoniali con una sensibilità rarissima e toccante. Una lettura di una bellezza sorprendente dopo un inizio non troppo brillante.

Giudizio:

Sensualità:

Cri