Freyr di Paola Gianinetto

Italia: 2022

Pagine: 424

Protagonisti: Maria, Freyr

Casa Editrice: Self Publishing

Genere: Paranormal Romance

Data di Uscita: 13 Maggio 2022

Serie Principi Azzurro Sangue #7

Il Consiglio degli Antichi è sulle tracce di Zang Liu, svanito nel nulla dopo essersi macchiato di alto tradimento. Maria Esposito, la ragazza che il vampiro ha brutalmente seviziato per mesi, è il tramite per riuscire a ritrovarlo.

Distrutta nel corpo e nella mente, incapace di tollerare qualsiasi contatto con i maschi appartenenti alla stessa specie del mostro che l’ha annientata, Maria è costretta a partire per il viaggio dell’orrore. Ma Freyr Magnusson, il sensuale vichingo che la scorta, non è un mostro: è dolcemente ironico, paziente, protettivo e ferocemente determinato a scovare e uccidere la bestia che le ha fatto del male.
Peccato che non sia realmente chi dice di essere…

Dalle dune del deserto mongolo alle gelide distese di neve siberiane, la costringerà ad affrontare il suo terrore. Quando Maria scoprirà che il suo accompagnatore è, in realtà, il vampiro più potente del mondo, si troverà a dover compiere una scelta impossibile; lasciare vincere la paura e fuggire da lui, o mettere il proprio cuore spezzato nelle mani dell’incarnazione di tutti i suoi incubi.

“Tu mi fai sentire come se avessi qualche speranza di poterla avere indietro, quell’anima.”

Quando Paola chiama, qui si corre, soprattutto se torna la mia amata serie sui Principi Azzurro Sangue.

Con un finale come quello a cui abbiamo assistito, l’hype per il volume dedicato al semidio vampiro era alle stelle.

Ma vediamo di ritrovare la trebisonda.

Freyr Magnusson, milleduecento anni portati divinamente e le sembianze del Dio Thor (io mi sono fatta un personalissimo mix tra Alexander Skarsgård e Chris Hemsworth), è tornato tra i simili con tutta la sua onnipotenza a strascico.

Per uno come lui che tutto ha visto, è abbastanza facile provare noia per la vita e per le persone. Quindi, dopo secoli passati senza emozioni, ora che il suo cuore è tornato a vibrare di fronte a una piccola cosettina iperfragile, Freyr non ha alcuna intenzione di sorvolare sulla faccenda.

Alla cosina che di nome fa Maria serve protezione, e chi meglio di lui la può garantire, e nel frattempo portare a compimento la missione? Certo, è un gioco da ragazzi per Freyr poiché non esiste essere più potente di lui su questa terra… Eppure il semidio ha fatto i conti senza l’oste, il suo cuore.

“Non tornare dove non posso raggiungerti.”

Da una semplice scampagnata tra i monti più impervi alle dune più soffici, Freyr sviluppa un bisogno viscerale di donare a Maria e alla sua anima spezzata tutto ciò che è in suo potere e oltre, col rischio però di vederla frantumarsi tra le mani, e senza nulla ottenere in cambio.

Perché Maria è una donna distrutta e terrorizzata, che è passata dal vivere un incubo senza fine, all’essere invece sana e salva, protetta da un mostro bellissimo che si nasconde dietro le sembianze di un principe guerriero, ma che alla fine dei conti fa parte della stessa specie del suo aguzzino.

E se da una parte lui è quello indistruttibile, forte e onnipotente, dall’altra lei è la fragilità fatta persona. Eppure l’ago della bilancia che dimostra chi sia il più risoluto nella grande lotta dei sentimenti segna proprio senza alcuna ombra di dubbio Maria. 

“Non potevo farlo mentre tu non c’eri.”

Vivere, morire dentro, sopravvivere. Quando tutto sembrava perduto ecco che arriva invece la salvezza. E in un finale chiamato, ma totalmente sorprendente rispetto all’intera serie, io mi sono salvata assieme a loro.

“-Che cosa faremo Maria?
-Non lo so.
-Nemmeno io. E non saperlo fa dannatamente schifo.
-Benvenuto tra i comuni mortali, Signor Semidio.’

E pure io devo ritornare tra i comuni libri, cazzo. E ora Paola, farà tutto dannatamente schifo anche a me.

“Che tu sia al mondo da dieci anni, da cento o da mille, quando ti strappano il cuore dal petto, continui a sanguinare.”

Non so perché io continui a stupirmi quando ho tra le mani una creatura di Paola Gianinetto. Alla fine una cosa è certa: se potessi scegliere il regista dei miei film mentali, la candidatura sarebbe solo e unicamente sua.

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Cherry

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.