La preda scintillante di Raven Kennedy

Titolo Originale: Glint

Pagine: 320

Protagonisti: Auren, Rip

Genere: Fantasy

Casa Editrice: Armenia

Data di uscita: 6 Aprile 2023

Serie La prigioniera d’oro #2 

La preda scintillante di Raven Kennedy

Per dieci anni ho vissuto in una gabbia dorata all’interno del castello d’oro di re Mida. Ma una notte ha cambiato tutto. Ora sono qui, prigioniera dell’esercito del Quarto Regno, e non sono sicura di uscirne tutta intera. Stanno marciando in battaglia e io sono la merce di scambio, che spegnerà l’incendio o scatenerà la guerra. Al centro della mia paura, della mia preoccupazione, c’è lui: il comandante Rip. Conosciuto per la sua brutalità sul campo di battaglia, la sua cattiveria è insuperabile. Ma io conosco la verità su ciò che è. Le Fate, i traditori. gli assassini, che hanno quasi distrutto Orea, spazzando via il Settimo Regno. Rip ha un potere eccitante sotto la pelle e punte scintillanti lungo la sua spina dorsale. Ma i suoi occhi, i suoi occhi sono assai più intriganti. Quando rivolge quegli occhi neri su di me, mi sento prigioniera per un motivo completamente diverso. Potrei essere fuori dalla mia gabbia, ma non sono libera. Nel gioco dei re e degli eserciti, io sono la pedina dorata. La domanda è: posso manovrarli anche io?

«Certe volte le cose devono essere distrutte per poi essere ricostruite».  

Sarò sincera, se non ci fosse stato il cambio di rotta nell’ultimo terzo di libro, avrei abbandonato la scialuppa.  
 
Avevo un bel ricordo del primo volume, nonostante le numerose lamentele circa il rapporto tra Mida e Auren. Alla fine, in un genere letterario che tendenzialmente è parecchio fermo sulle medesime dinamiche, questa nuova vicenda pareva una ventata d’aria fresca.  
 
In effetti lo è stato. Solo, ho sbadigliato per il 70% del secondo volume.  
 

«Ti auguro di ardere così tanto da ridurre in cenere il Re d’Oro».   

Auren è prigioniera dell’esercito di re marciume, nemico di re Mida. Prelevata dalle grinfie dei Predoni Rossi, diciamo che è andata a stare decisamente meglio.  
 
Nell’accampamento è separata dal resto delle selle e delle guardie, ed è sotto stretto controllo del comandante Rip.  

«Se ci provassi, potresti brillare più del sole, cazzo. Invece hai scelto di arrenderti e di appassire».  

Ecco, devo ringraziare Rip se non sono caduta in uno stato di narcolessia, perché davvero non accade niente di niente che possa giustificare tutte quelle pagine.  
 
Certo, forse l’autrice voleva farci capire quanto la pazienza del comandante e la gentilezza dell’esercito fosse la soluzione a gran parte dei mali di Auren, ma… doveva spingere di più.  
 
Ho invece apprezzato il finale, che mi ha dato modo di vedere che l’autrice non ha proprio smarrito la retta via. Ora sono curiosa di saperne di più. Vediamo se proseguire la lettura in lingua originale o attendere gli eoni necessari alla CE. 

Giudizio:

Classificazione: 3 su 5.

Violenza:

Cherry  

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