L’ultimo Dorcha di Arianna Colomba
Italia: 2020
Pagine: 359
Protagonisti: Gareth, Sive
Genere: Dark Fantasy
Casa Editrice: Self Publishing
Data di Uscita: 6 Gennaio 2020
Serie Le Cronache dell’Equilibrio #2
L’ultimo Dorcha di Arianna Colomba
“«Io, Robert Karth, stipulo questo contratto con il Dorcha, affinché porti fuori dalla prigione, sana e salva, questa ragazza. Dovrà prendersi cura di lei fin quando gli sarà permesso e fin tanto che non la riterrà al sicuro. La tratterà con rispetto e farà in modo che né lui, né altri, possano farle del male. In cambio, in anticipo, offro il pagamento di tre notti di riposo nella mia dimora, abiti puliti e le cure necessarie per la giovane.» L’uomo alzò il volto. Era chiaro il fatto che temesse di aver osato troppo e adesso si stava chiedendo se il Dorcha avrebbe accettato i termini del contratto o gettato la pergamena.
Gareth fissò un’ultima volta la giovane distesa sul tavolo. Passarono lunghi attimi e infine, a un tratto, si chinò sulla pergamena macchiata di sangue e soffiò.”
In un’epoca sull’orlo dell’apocalisse, i Dorcha rappresentano l’equilibrio tra Uomini e Oltremondo. Sono l’ago della bilancia che mantiene in vita ogni creatura, nel corso dei secoli.
Ma qualcosa sembra essere cambiato. La pioggia continua a cadere da svariati mesi e gli Uomini hanno iniziato la caccia ai propri simili, incolpando di stregoneria chiunque ritengano sospetto.
È proprio in questo clima di follia che Gareth, un Dorcha, viene legato da un contratto a una strana ragazza, accusata di essere una strega.
“No, è per te che provo pena, Dorcha. Mia nonna mi parlava di voi. Quando ero bambina, se facevo troppi capricci, mi diceva che avrebbe chiamato un Dorcha per farmi stare buona. Vi ho sempre visti come degli esseri oscuri, privi di anima e compassione, incapaci di scegliere tra bene e male. Invece, siete solo dei prigionieri, vincolati ai contratti.”
Oggi partecipiamo al review party del libro fantasy “L’ultimo Dorcha.” Prima di cominciare dovete sapere che questo libro è uscito ad inizio 2020 per cui non si tratta di una novità fiammante. In ogni caso le belle letture sono senza tempo per cui, chi ancora non conoscesse Arianna Colomba, annoti il suo nome perché il worldbuilding è davvero molto interessante. Mi ha ricordato vagamente il telefilm The Witcher con quel figo di Henry Cavill, e non vi nascondo che Gareth il Dorcha, almeno nella mia testa, era aitante più o meno come Geralt.
Ma chi sono i Dorcha?
Immaginate di essere in un periodo storico quasi paragonabile al medioevo. Le case sono umili e spartane, e la sopravvivenza degli abitanti è data dal raccolto stagionale e dagli animali allevati. Improvvisamente inizia a piovere e non accenna a smettere. L’acqua penetra ovunque e distrugge, facendo marcire i frutti, mentre l’umidità divora le case. In questo clima totalmente fuori controllo, le prime streghe vengono giustiziate.
E ora voi vi chiederete cosa abbiano a che fare i Dorcha con questa disgrazia… ebbene i Dorcha sono guardiani che devono mantenere intatto l’Equilibrio tra il mondo umano e quello demoniaco.
Per poterlo fare, devono prima essere vincolati a contratti di sangue. Ma non è facile essere imparziali quando il sangue umano e quello demoniaco lottano per prevalere. Questa lotta senza fine è parte integrante della vita di Gareth, soprattutto quando lui si trova a Forte del Vento per un contratto, e gli capita di salvare Sive, una presunta strega con un segreto molto importante, il cui destino è indissolubilmente legato a quello del guardiano.
“-Cosa vuoi fare, allora?
-Vivere come se un’intera vita potesse essere racchiusa in poche ore. Voglio che tu marchi a fuoco la mia anima e ci rimanga per sempre, anche quando il tempo sarà scaduto.”
Come espresso all’inizio della recensione, l’ambientazione è davvero molto interessante. La sinossi e la copertina catturano l’attenzione e l’idea di worldbuilding mi è piaciuta un sacco. Anche le sensazioni provate di fronte alla descrizione del decadimento dell’ambiente e dell’infida umidità che penetra ogni cosa, sono tanto vive da sembrare reali. Ed è grazie a questi pregi oggettivi del romanzo che si sorvola sugli aspetti meno positivi, ovvero lo sviluppo solo parziale dei personaggi e una narrazione un po’ lenta che mi hanno reso la lettura qua e là difficoltosa.
Il protrarsi dell’attesa per trovare le risposte mi è parsa a tratti infinita, ed ha influito sul livello di attenzione durante la lettura. E peccato anche per l’editing che avrebbe bisogno di un’ulteriore revisione per sviste ed errori presenti.
Ma nonostante ciò ribadisco l’originalità e la freschezza dell’ambientazione che certamente conquisteranno gli amanti del genere.
Giudizio:
Cherry