Per amore di Grace di AD Justice

Titolo Originale: Saving Grace 

Usa: 2017

Pagine: 327

Protagonisti: Grace, Blake

Genere: Contemporary Romance

Casa Editrice: Quixote Edizioni

Data di Uscita: 28 febbraio 2020 

Per amore di Grace di AD Justice

Volevo chiedere il divorzio.
Al posto della battaglia che mi attendevo, lei mi ha fatto una proposta… con poche clausole, tutte concernenti la partenza di nostro figlio per il college in autunno.
Mantenere quelle promesse sarebbe stata senza dubbio una sfida. Ma tutto ciò che dovevo fare era attenermi alla mia parte del patto e poi andarmene senza mai più guardarmi indietro.
Lungo il cammino, la nostra farsa è diventata la mia realtà.
Ogni giorno che passa, realizzo che il tempo è nuovamente mio nemico.

Non posso perderla un’altra volta. Non me ne andrò mai… perché lei ha guarito la mia anima.
Salvare Grace è, ormai, la mia unica speranza.

Scrivere questa recensione mi ha richiesto notevole sforzo. Ho ultimato questa lettura da giorni ma ho dovuto aspettare che mi sedimentasse in fondo allo stomaco prima di sentire galleggiare le mie vere impressioni. Perché non è stato facile leggere questo libro e fare luce nella nebbia dei sentimenti contrastanti che mi ha suscitato.

E badate bene, non perché non mi abbia affascinato, ma principalmente perchè si parla di un argomento che per me è quasi tabù ed inoltre tutti i suoi personaggi principali sono molto diversi e in qualche modo meno coerenti di quello che sembrano all’inizio. Cercherò di essere più chiara senza per questo fare nessun tipo di spoiler.

Abbiamo un marito e una moglie malati di “noia da tetto coniugale”: avete presente quei matrimoni ormai stanchi in cui i due stanno insieme per abitudine più che per sentimento? Precisamente, o almeno all’apparenza, perché in realtà entrambi provano ancora l’uno per l’altra qualcosa, solo che hanno dimenticato di amarsi, presi dalla vita quotidiana e dai suoi piccoli grandi problemi.

È la stessa donna di cui mi sono innamorato diciotto anni fa, quando avevo solo diciannove anni. Ma, d’altro canto, non è più la stessa. Siamo cambiati entrambi e il tempo ci ha separati al posto di unirci. Solo che non voglio farle del male. Non voglio che pianga per me. Il senso di colpa mi mangia vivo perché so di doverglielo dire ora… è letteralmente ora o mai più. Non è solo senso di colpa. È sapere, in fondo, che non smetterò mai di amarla e che non potrò mai veramente avere, con nessun altro essere vivente, la connessione che noi due abbiamo avuto. Ma non mi sento voluto né necessario, qui… né da lei né da mio figlio. Sono un’inutile ruota di scorta.

Lui si sente inutile, quasi un peso accanto a una donna forte che riveste da sola ogni ruolo. E lei? Avrebbe bisogno di una spalla confortante e non di un coinquilino.

Quando è che questi due, che per sposarsi in giovane età hanno sfidato tempo, genitori, amici e  conoscenti, hanno permesso ai propri cuori di raffreddarsi allo stato glaciale?

Il solo lento e costante logorio delle giornate tutte uguali, probabilmente.

Un giorno, quando ormai il divorzio sembra a entrambi l’unica soluzione possibile, lei chiede del tempo da trascorrere tutti insieme prima che il figlio vada al college, per abituarlo all’idea della separazione dei genitori.

Lui accetta di buon grado, nonostante le molte rinunce, segno evidente che per entrambi l’altro conta ancora molto.

Ciò mi dimostra quanto sia effimero il tempo e quanto le cose cambino proprio davanti ai nostri occhi, ancora prima che ce ne rendiamo conto. Un tempo eravamo una famiglia felice. Una coppia felice. Poi, all’improvviso, non eravamo più felici.

E a questo punto la svolta. Quello che credevo fosse un libro sulle difficoltà di un matrimonio e la sua difficile ripartenza, diventa una storia drammatica che mi ha appesantito il cuore e il cervello. Intendetemi bene, tutto è molto realistico, forse pure troppo, ma allo stesso tempo troppo buonista, se posso dirlo.

Aggiungo per esperienza personale che certe difficoltà più spesso dividono che uniscono, perché allo stesso modo in cui troppo spesso l’amore è egoista, anche il dolore lo è: ognuno di noi sente il proprio, senza pensare a quanto stia male l’altra persona.

Grace e Blake sono molto egoisti fino a metà di questo libro, poi di colpo, diventano estremamente altruisti. Qualcosa insomma mi ha stonato.

Alla fine di questa lettura resta comunque il ricordo di una storia di coppia a metà della loro strada, di un uomo e una donna come tanti che fanno muro contro un nemico comune e contro il tempo, per riaffermare se stessi e il reciproco amore.

Forse non la lettura più adatta in un momento di depressione come quello che stiamo vivendo, ma profonda ed intensa. Una storia di crudo e nudo sentimento.

Giudizio:

Classificazione: 3.5 su 5.

Sensualità:

Navillus

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