Ricochet di LK Reid
Italia: 2022
Pagine: 394
Protagonisti: Ophelia, Kieran
CasaEditrice: Virgibooks
Genere: Dark Romance
Data di Uscita: 22 Gennaio 2022
Serie Il tormento e l’estasi di Ophelia Aster #1
Ricochet di LK Reid
Ora faranno meglio ad avere tutti paura di me.
Assassina.
Psicopatica.
Fuori di testa.
Questo mi è stato detto. Questo ed anche di peggio.
Qualcuno una volta mi disse che un brutto capitolo non significa la fine della storia.
La mia era solo agli inizi.
Dipingere me come la cattiva della favola e distruggere tutto ciò a cui tenevo è stato un gioco da ragazzi per i fratelli Nightingale.
È stato facile per Kieran.
Ma le regole del gioco sono cambiate, e adesso la vostra Ophelia è tornata, e ve la farà pagare cara e amara.
Io sono Ophelia Aster, la figlia di Nikolai Aster, a capo di una delle organizzazioni criminali russe più cruente di tutti gli Stati Uniti.
Mi hanno addestrata per diventare un mostro, mi hanno prima spezzata e poi buttata via.
I Nightingale mi hanno imputato un crimine che io non ho mai commesso, Kieran mi ha voltato le spalle.
Mi hanno catturata e mi hanno gettata nell’oscurità.
Ed oscurità è ciò che sono diventata.
“I mostri nascevano mostri o venivano resi tali?“
Ophelia Aster è… Ramba.
No, non ho sbagliato a scrivere. Avete presente Rambo, il personaggio esageratamente violento, esageratamente sfigato, esageratamente imbattibile di Sylvester Stallone? Mio fratello lo adorava e da ragazzina mi è toccato guardare tutti quei film trovandoli… comici. Il fatto che qualcuno possa sopportare qualunque tipo di tortura, privazione, ferita e rimanere sempre lo stesso ca**utissimo combattente che nessuno può fermare, respingere, uccidere, lo rendeva comico ai miei occhi. Troppo inverosimile, troppo ostentato, troppo incredibile, e reagivo con le risate.
Ophelia Aster è appunto molto simile a Rambo, sfigata all’estremo, ogni uomo della sua vita approfitta di lei e la fa male fisico e morale. Ogni. Uomo.
E lei? Resiliente come fosse acqua e resistente oltre i limiti quasi come una bambola di gomma che può essere lanciata contro i muri e rimbalzare senza ferirsi. Combatte finché ha un solo grammo di forza nelle vene e ne trova sempre di nuova. La trattano come avesse commesso i crimini più efferati, nessuno la rispetta, nessuno le chiede la sua opinione, la sua versione dei fatti, le sue ragioni, nessuno le vuole bene davvero, come se fosse solo una macchina spinta alla velocità più alta sopportabile.
Ophelia reagisce nell’unico modo che conosce, colpo su colpo e ferita su ferita, mossa solo dalla vendetta. La più efferata delle vendette, senza pietà, senza rimorsi, senza moralismi.
Vogliamo giudicarla una psicopatica come tutti quelli che incontra? Può anche darsi, ma… alla fine, ragazzi, si tifa per lei. Leggevo e pensavo “Dagliene ancora Ramba, non avere pietà. Ammazza tutti, nessuno merita il tuo perdono.”
Credo che questa storia sia nata come sfida a creare una specie di Capitan America del male, ma al femminile. Una specie di “What if?” in cui Ophelia rappresenta simbolicamente tutto quello che una donna può subire nella storia e nella vita di troppe, davvero troppe di noi. Ophelia è così la vendicatrice di tutte quelle che non hanno potuto farlo, ridotte a brandelli nel corpo e nell’anima.
Provate a distruggerla. Salterete in aria e ve la sarete solo cercata.
Non è certo la lettura più adatta a me perché non tollero molto le esagerazioni ma da un certo punto in poi ho letto con gli stessi occhi con cui guardavo Rambo, mille anni fa. Senza vedere un uomo, o un robot di carne che sembrava fatto d’acciaio, ma il simbolo della resistenza, della vendetta per tutti quelli che l’America mandò solo a morire, in Vietnam.
Ophelia è allo stesso modo la rappresentazione romanzata di certo ed esagerata in maniera voluta, di tutte le donne usate e maltrattate senza che nessuno abbia mai pagato.
Provate a colpire Rambo, vi ucciderà. Provate a fare altro male ad Ophelia. Finirete dritti all’inferno.
“Perché l’amore ti entra in profondità, ma il tradimento penetra ancora più a fondo.”
Giudizio:
Sensualità:
Violenza:
Navillus