Silas di SJ Himes

Titolo Originale: Saving Silas

Usa, 2017

pag. 128

Protagonisti: Gael, Silas 

Casa editrice: Quixote Edizioni

Genere: m/m Romance

Standalone

Silas di SJ Himes

Tormentato dai suoi anni in guerra, il paramedico di Boston Gael Dominic passa il tempo a salvare le vite altrui. Una casa vuota, un unico amico e il lavoro, Gael non è felice della propria vita, ma gli basta comunque. Quando comincia il suo turno di notte, la sera della Festa del Ringraziamento, Gael si aspetta che sia lo stesso di sempre: folle impazzite, attacchi di cuore… Fino a che una catastrofe non colpisce le strade di Boston, che vengono invase dal sangue.

In fuga da un padre abusivo e politicamente potente, Silas è rimasto sulle aspre, fredde strade di Boston per giorni, ferito, affamato e solo. Quando si sveglia nel bel mezzo di un incubo, pensa che morirà nello stesso vicolo che chiama casa.Conosciutisi per via di una tragedia, Silas e Gael non riescono a resistere all’attrazione reciproca. Gael può aver salvato Silas da morte certa, ma è il suo angelo sperduto che lo riporta in vita.

Mentre il Natale si avvicina, Silas e Gael imparano ad amare, malgrado il loro passato. E mentre quello di Silas sta per tornare, Gael capisce che il più grande dono che può fare non è qualcosa di comprato in un negozio, ma dato gratuitamente dal cuore.

Confesso di non essere una grande romanticona, le mie letture preferite contengono, solitamente, numerosi patemi d’animo, trame contorte dalle forti tinte dark, meglio se condite da un pizzico di thriller, personaggi controversi, dove le sfumature di grigio non si trovano neppure con il lanternino!

Eppure… mi sveno per il genere QLGBT, è il bug della mia mente malata, mi fa sciogliere come un cornetto nei pomeriggi afosi d’agosto. Datemi un MM, e mi trasformo da Crimilde in una tenera donzella dall’animo rainbow.

Gael è un paramedico, il suo mestiere lo porta, per estensione dei suoi anni trascorsi in guerra, a salvare le vite altrui affogando, negli estenuanti turni di lavoro, la solitudine e un disturbo da stress post-traumatico. La sua esistenza è scandita da una sorta di routine, che gli permette di sopravvivere e di non approfondire nessun tipo di rapporto, sia esso d’amicizia che sentimentale; fino a quando in un vicolo, durante una sparatoria, non rinviene un giovane ragazzo in condizioni critiche.

La sua etica professionale lo spinge come sempre a fare di tutto per prestargli soccorso, ma nel vedere le ferite e il corpo martoriato dai lividi e dalle escoriazioni del ragazzo, si innesca in lui una sorta di istinto di protezione.

E quando due occhi verdi come gli smeraldi più puri lo fissano per un istante, è perduto. Gael ha trovato il suo angelo.

“Un gemito gutturale arrivò da quel corpo snello e per un momento Gael distolse lo sguardo dalle ginocchia e dagli stinchi malconci, per vedere due pozze di smeraldo gemelle allacciarsi a lui, pure e ipnotiche. Non era possibile che quel giovane fosse reale, sembrava un angelo. Etereo, bellissimo.”

Silas, l’angelo. Scappato di casa da un padre violento che non accetta la sua omosessualità.

Nella nebbia che gli avvolge la mente, il ragazzo ha un solo punto fermo: la voce del suo salvatore, una mano calda che lo stringe, lo conforta e gli da sicurezza.

Al suo risveglio, capisce di essere in pericolo e ancora una volta, sarà Gael a salvarlo. Gli offre conforto, un rifugio, affetto.

E Gael trova la sua epifania, in quell’angelo, riscopre la vita, la gioia del calore di una casa in cui tornare, dei sentimenti profondi.

“Silas fa fuggire i miei incubi, porta luce in posti vuoti e vacui che non avrei mai pensato sarebbero stati riempiti e lo fa con una facilità che mi lascia sbalordito. Silas mi fa sentire vivo, mi fa sentire umano, un uomo. Mi aiuta a vivere.”

E dopo una frase del genere, la mia acidità da pH 3,5 raggiunge picchi di inaspettata dolcezza!

Ho divorato la storia, l’ho trovata intensa per via del passato e delle cicatrici che entrambi portano addosso; nonostante la giovane età Silas ha già fatto i conti con la violenza, Gael ha guardato in faccia la morte troppe volte per non sentirne il peso, eppure trovano un’affinità, l’uno guarisce le ferite dell’altro, creano una coppia.

Ho apprezzato moltissimo il messaggio positivo dell’autrice, che nella mia mente ha dipinto i due personaggi come un’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri: si può essere spezzati nel corpo e nell’anima, ma due metà fanno un intero.

Unico neo: la storia è troppo breve soprattutto verso la fine, dove la trama subisce un’improvvisa accelerazione, laddove sarebbe stato necessario approfondire alcuni aspetti. Ciò non toglie che si tratta di una bella storia, e in futuro mi aspetto ancora notizie da questa talentuosa scrittrice!

Giudizio:

Classificazione: 4 su 5.

Sensualità:

Violenza:

  • CHarlot ●

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