Carestia di Laura Thalassa

Titolo Originale: Famine

Usa: 2020

Pagine: 470

Protagonisti: Carestia & Ana

Casa Editrice: Hope Edizioni

Genere: Urban Fantasy, Paranormal Romance

Data di Uscita: 20 Aprile 2023

Serie I cavalieri dell’Apocalisse #3

Carestia di Laura Thalassa

Ana da Silva ha sempre creduto che sarebbe morta giovane, solo che non pensava che sarebbe successo per mano di Carestia, l’essere immortale che cinque anni prima lei aveva salvato. Ammesso che il Cavaliere si ricordi di lei, non sembra però che gliene importi, perché, quando si trovano faccia a faccia per la seconda volta, Carestia ordina che lei venga pugnalata a morte.

Ana, però, non muore.

La crudeltà è l’occupazione preferita di Carestia e quei bastardi senza Dio di umani la meritano tutta. Il Cavaliere non riesce a dimenticare ciò che gli è stato fatto, finché un fantasma tornato dal passato lo mette all’angolo, giurandogli vendetta per la sofferenza patita di recente. Carestia ne resta affascinato e decide di portare Ana con sé.

I due sono attratti l’uno dall’altra, ma restano pur sempre nemici e niente potrà mai cambiare quel fatto. Non una gentilezza, e neppure due. E, decisamente, non qualche notte di passione. È comunque consigliabile che i due riluttanti amanti smettano subito, o ci penserà il Cielo a intervenire.

«Un altro aspetto inumano di me, fiorellino, è che non mi limito a esistere, io ho fame di tutto.»

Di tutti i cavalieri letti finora, Carestia è in assoluto il mio preferito. Bello da mozzare il fiato, ineluttabile, crudele. Da portatore sano di morte, ha il dovere di provocare la fame nel mondo. Ed è così che lo incontriamo, mentre sta assolvendo il suo infame compito.

Ci troviamo in Brasile, dove il nostro perfido cavaliere galoppa di paese in paese eseguendo gli ordini di Dio e decimando la popolazione e i raccolti. Al suo passaggio tutto muore, nulla sopravvive. Che novità, penserete voi. Dopo Pestilenza e Guerra abbiamo capito che non ce n’è per nessuno.

E lo sa anche Ana, una giovane prostituta che viene offerta a Carestia come pegno per conquistare il favore del cavaliere. Ma Ana e Carestia già si conoscono, solo che lui non ricorda di essere stato salvato qualche anno prima da una ragazzina che lo ha strappato dalle grinfie dei suoi aguzzini. Almeno finchè lei, mossa da desiderio di vendetta, gli rinfaccia quanto faccia cagare per essere un messaggero di Dio. #Adoro.

«Avresti davvero dovuto stare alla larga. Potrai anche essere il fiorellino che mi ha salvato, ma io non sono famoso per lasciarli sbocciare…»

Un po’ come Pestilenza, anche Carestia decide di portare con sé il fiorellino selvatico lungo il suo cammino obbligandola a presenziare alla mattanza. Ha un debito nei suoi confronti e intende salvarla. Eppure durante la convivenza forzata, nonostante i battibecchi e le battutine a sfondo sessuale (quanto mi sono divertita!) la crudeltà di Carestia comincia a diminuire. Sono altri i sentimenti che provano a bilanciare il cuore del cavaliere e l’amore è uno di questi.

“Il mio cuore accelera e per un attimo ricordo com’è stato premere le labbra contro le sue e scoprire che bacia con la stessa crudeltà con cui uccide. “

Come anticipato poco fa, Carestia è finora il più cattivo dei cavalieri ma devo dire che Ana è la giusta contrapposizione. Dove lui ha il cuore indurito dalle esperienze terribili passate, lei, che non è da meno a ricordi assolutamente negativi, ha il cuore più tenero di un marshmallow. Non temete, è un personaggio forte e compassionevole, in grado di perdonare ma soprattutto di far comprendere questo sentimento anche al nostro cavaliere.

Ora all’appello manca solo l’ultimo dei mietitori: Morte. Dal finale pare che non sia facilmente digeribile come personaggio, decisamente antipatico e forse il più potente dei quattro. Se dicessi che non vedo l’ora di conoscerlo sarei troppo sfacciata? Laura, vorrei che questa serie fosse infinita. La adoro. Grazie Hope!

Giudizio:

Classificazione: 5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Cherry.

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