C’eravamo tanto odiati di Joanne Bonny

Italia: 2020

Pagine: 271

Protagonisti: Olivia, Andrea

Genere: Contemporary Romance

Casa Editrice: Newton Compton

Data di Uscita: 7 gennaio 2021

C’eravamo tanto odiati di Joanne Bonny

Olivia Ferrari è una cattiva ragazza. Arrogante, narcisista e libertina, cambia uomini come fossero calzini e guarda il resto del mondo dall’alto in basso, forte del suo successo e della sua popolarità. Olivia, infatti, conduttrice di Questa Mattina, un programma televisivo di successo, è anche appena stata eletta la presentatrice più sexy d’Italia.

La sua incrollabile autostima subisce un brusco affronto, però, quando Andrea Fabbri, un aitante health coach ospite del programma, declina le sue avances.

L’umiliazione subita è pari solo alla curiosità: chi è quel ragazzo che ha osato rifiutarla? Decisa a dimenticare l’incidente, Olivia si trova costretta a rivedere i suoi piani quando Andrea viene assunto come co-conduttore di «Questa Mattina»: il ragazzo ha bucato lo schermo e affascinato le spettatrici da casa, così la direzione del canale ha deciso di assumerlo e farne una nuova star TV, una stella così lucente che potrebbe offuscare quella di Olivia…

«Vedi, Archie, spesso i bulli si comportano da prepotenti per mascherare le loro insicurezze. Questo non giustifica le loro azioni, ma il punto è che alcuni per credersi forti devono sentirsi più forti degli altri».

Il bullismo è il tema centrale di questo romanzo che potremmo quasi definire una favola didascalica moderna per la sua somiglianza con Esopo: raccontare i fatti in maniera cruda senza lasciar trasparire giudizi e condanne e lasciare l’insegnamento soltanto alla fine, per spiegare le ragioni del racconto.

Olivia, la protagonista, è una bulla presuntuosa, supponente e impunita fin dai tempi del liceo. Il destino le ha dato bellezza e intelligenza e lei li sfrutta con abilità e cattiveria, convinta che se sei uno “sfigato” meriti di essere trattato da zimbello e sfruttato come uno straccio per lavare i pavimenti. A cercare di compensare l’antipatia da record di Olivia abbiamo la presenza del dolcissimo nipotino Archie e del suo simpatico Thor, un geco che lui alleva e tiene con se’.

Il coprotagonista invece è Andrea, un pomposo health coach, di nuovo bello come il sole, intelligente come la volpe e simpatico come un calcio negli stinchi.

I due personaggi principali sono conduttori televisivi ma, complice la loro popolarità tra il pubblico, si comportano come se nella vita fossero fisici nucleari o avessero scoperto il vaccino antiCovid. E intanto il povero lettore aspetta che inciampino e cadano a faccia in giù nel fango almeno ogni tre passi. Macché, spoiler, restano sempre in piedi.

I battibecchi e le schermaglie a non finire tra loro hanno lo scopo di umanizzare e rendere simpatici i due, riuscendo in parte nello scopo di alleggerire la trama.

«Vi credete tutti migliori di me. Sono stufa di essere la cattiva della storia».
«Allora perché non smetti di esserlo?»

Trovo che la supponenza e antipatia dei due protagonisti abbiano sbilanciato  notevolmente il romanzo, dotato invece di una scrittura impeccabile e di una trama di certo originale, oltre all’apprezzato tentativo di parlare in modo brillante e consapevole di un tema tanto attuale oggi tra i giovani come il bullismo. Non è un male minore, uno scherzo da ragazzi, ma una violenza vera e propria e può fare gravi danni, non sottovalutiamolo mai.

«È un errore comune pensare che il bullismo si esprima solo attraverso la violenza fisica. In realtà la prevaricazione di un individuo nei confronti degli altri si può esprimere in diversi modi. Esiste la violenza verbale, che può infliggere danni più profondi e duraturi di un occhio nero. Ed esiste anche un tipo di bullismo emotivo, fatto di pettegolezzi bisbigliati alle spalle, di esclusione sociale da feste o uscite di gruppo, di azioni che mirano a mettere pubblicamente in ridicolo la vittima. Ecco, spesso la violenza emotiva, oltre a essere la più subdola, può diventare anche la più pericolosa».

Giudizio:

Classificazione: 3.5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Navillus

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