Ho Sposato Un Naga di Regine Abel

Ho Sposato Un Naga di Regine Abel

Quando Serena arriva a Trangor per partecipare alla Prima Caccia, l’ultima cosa che si aspetta è di trovarsi costretta a sposare un Ordosiano… oppure essere giustiziata. Lei non sa nulla del suo popolo, nulla di lui, tranne che ha zanne, squame e una pazzesca coda lunga. Serena deve solo recitare la parte della moglie per sei mesi, e poi sarà libera di andarsene. Ma Szaro sembra avere altri progetti. Lui è imponente, minaccioso e decisamente non umano. Eppure, come può lei rimanere indifferente quando lui fa di tutto per compiacerla?

Dall’istante in cui posa gli occhi su Serena, Szaro è affascinato dalla delicata femmina umana. Dall’aspetto ingannevolmente fragile, lei è una cacciatrice impavida e capace. Il sapore persistente del suo profumo sulla sua lingua è inebriante. Reclamarla per salvarle la vita non è difficile per lui. Superare le loro differenze e convincerla a restare di sua volontà è una sfida che gli intriga. Ma non sarà questo più di quanto entrambi possano affrontare?

Dopo il matrimonio esotico tra un’umana e la sua lucertola, questa volta Regine ci propone l’unione con un grandissimo e sexy serpente.

La cacciatrice Serena sogna di trovare un lavoro immersa nel verde, magari come ranger in un pianeta rigoglioso dove può occuparsi amorevolmente della flora e della fauna dello stesso.

Nel frattempo però si iscrive come partecipante alla Prima Caccia, una competizione atta a ridurre l’esubero di pericolosissimi predatori chiamati Squoiatori col fine di proteggere le popolazioni locali.

Tuttavia per una scelta impulsiva dettata dal suo cuore d’oro finisce per diventare prigioniera del popolo di Trangor. Serena viene sottoposta al giudizio degli anziani e il responso la mette di fronte ad una scelta: sposarsi con il grande cacciatore Szaro e diventare quindi Ortodosiana o morire per aver infranto le rigidissime regole.  Ed è così che il viaggio di Serena ha inizio.

Sebbene questa lettura sia piacevole, non riesco a paragonarla alla precedente. Nonostante i personaggi siano brillanti, l’ambientazione ricca e la diversità delle due specie crei quella curiosità che spinge a voler sapere come va a finire la vicenda, alcune cose mi hanno fatto provare un principio di noia. Sto parlando dell’eccessivo zelo di Szaro che veste i panni del marito perfetto, ogni cosa che è wow e mai un attimo di battibecco, ma anche il capitolo pieno di dirty talking di Serena verso la fine del libro che ho trovato fuori luogo, un po’ come se fosse stato inserito in un raptus di diarrea grafica.

Forse, lo svolgersi della vicenda senza troppe evoluzioni eclatanti (e troppo simili al volume precedente) ha reso più piatta la storia e meno godibile ai miei occhi. In ogni caso una piacevole lettura senza né arte né parte.

Giudizio:

Sensualità:

Violenza:

Cherry.