La storia di Kyle di Nina Pennacchi

La storia di Kyle di Nina Pennacchi

Kyle Turner ha quasi diciotto anni e fa tutto nel modo sbagliato. Affronta i conflitti con la violenza, tratta le ragazze come oggetti e odia l’autorità e la scuola.
Kyle Turner non si è mai innamorato.
Per fortuna.
Perché lo farebbe come fa sempre ogni cosa: nel modo sbagliato.
Kyle Turner non si è mai innamorato…
…finora.

Victoria Morales è una ragazza solare e allegra. Nonostante il viso insignificante e i chili di troppo, le piace sognare a occhi aperti; e, al centro di questi sogni, c’è sempre lui: Kyle Turner, il ragazzo bello e impossibile di cui da anni è innamorata. Victoria sa che le sue speranze di conquistare Kyle sono inesistenti, perché certe cose succedono solo nelle favole. E in nessuna favola il principe azzurro si chiamerebbe Kyle Turner…

La storia di Kyle è la storia di personaggi (plurale, sì) in evoluzione, la trasformazione di farfalle che da bruchi pelosi mutano e imparano a dispiegare le ali.

Kyle Turner è un ragazzino problematico, di quelli che nessuno può contenere e trattenere, nei suoi diciott’anni forza, potenza, sogni e ormoni gridano più forte che in tutti gli altri adolescenti e spesso infrangono regole, buon gusto e decoro. Ma chissenefrega, lui è giovane e onnipotente, quello che vuole se lo prende e quando non serve più lo butta via.

Poi c’è Vicky Morales, morbida, dolcissima, insicura e segretamente innamorata: una preda facile per un giovane lupo come Kyle. E se il cuore si mettesse in mezzo? Se scoppiasse come una bomba l’amore, tra le zampe di un lupo che non sa come disinnescarlo?

Un amore che può rivelarsi salvezza o perdizione, una nuova opportunità o un errore terribile.

Qui devo aprire una parentesi che sembrerà un po’ contorta, visto che per evitare spoiler devo necessariamente omettere diverse cose… Spesso, quando leggiamo di personaggi come Kyle ci meravigliamo del loro cambiamento, della loro crescita psicologica, perché ci sembra impossibile. Un lupo è un lupo e non può diventare pecora. Vero. Però attenzione, dai problemi si può guarire. Ci si può, e si deve, curare.

Non è qui il difetto, ma se mai la nota positiva.

Il neo lo trovo piuttosto nella lungaggine iniziale: un centinaio di pagine in meno e l’avvicinamento tra Kyle e Vicky sarebbe stato ugualmente chiaro senza annoiare. Ma è solo la mia opinione.

La storia dunque spicca il volo e dopo diversi decolli, false partenze, atterraggi quasi buoni e altri disastrosi, si infrange contro il muro della realtà. E qui a me è partito l’applauso. Perché anche nel mondo reale, come nasce un amore “sbagliato”? Esistono uomini con etichetta che recita “attenzione”? No. Ed esistono donne che se leggessero un’etichetta del genere la capirebbero e girerebbero alla larga? Di nuovo, no. Nessuna anima è completamente nera o completamente bianca. Tutti siamo un’infinita serie di grigi che va interpretata, capita, educata.

Non esistono colpe ma esistono doveri come chiedere aiuto, quando è chiaro che da soli non si potrà mai andare da nessuna parte.

Perciò brava Nina per aver una volta di più posto l’accento su un’anima ferita che ferisce per difesa, e che può essere curata per imparare a non ferire più.

Una storia romantica e allo stesso tempo cruda, che lascia però speranza di soluzione e di redenzione.

Giudizio:

Sensualità:

Violenza:

Cri