Le cicatrici dei Damyanov di Mary Lin
Italia: 2023
Pagine: 681
Protagonisti: Nevena e Mikael
Genere: Dark Romance
Casa Editrice: Self Publishing
Data di Uscita: 8 marzo 2023
Le cicatrici dei Damyanov di Mary Lin
Mikael Damyanov è una finzione, l’esatto opposto dell’uomo freddo e razionale che simula di essere. Mikael Damyanov è il peggior nemico di se stesso, una vera e propria calamità naturale. Con le sue scelte impulsive e il comportamento imprevedibile, è riuscito a spazzare via tutto: la sua eredità, il suo cognome, la sua stessa vita.
L’erede legittimo della famiglia Damyanov, mai all’altezza per suo padre, ha distrutto la sua intera famiglia.
E adesso sembra scomparso nel nulla.
Cresciuto nell’incomprensione e nella solitudine, si è perso sin da subito, convinto che le brutte persone come lui meritino di essere inghiottite dall’oscurità.
Eppure, c’è qualcuno che ha sempre creduto in lui.
Non mi interessa sapere come ti chiamavi.
Sei nata oggi, moscerino.
Spetta a me darti un nome.
Lei che, cresciuta in una scatola, si è ritrovata di colpo avvinghiata alle tenebre. Lei che, nonostante tutto, ha la mente libera, spicca il volo, assapora le nuvole e abbraccia il sole. Lei che, salvata da un angelo dannato dagli occhi verdi, diviene argilla tra le sue mani e legge cura nelle efferatezze.
I suoi occhi verdi, bellissimi. È un verde che non esiste. È terra, aria, fuoco e acqua e non lo è affatto.
È luce e oscurità.
È vita.
È morte.
Lei che alla fine verrà travolta.
Lei che non c’è più.
Perché Mikael Damyanov distrugge tutto ciò che tocca.
«Scapperai ancora?» Il colibrì ritorna a fluttuare.
«Sempre.» Lui sgrana gli occhi, e sorrido anch’io.
«Amo che tu mi rincorra.»
Rieccomi finalmente a leggere il mio personale Aladino. Chi è Aladino? Non il famoso genio della lampada ma una scrittrice bionda ed esile. Che scrive con la potenza di Hulk e spacca pensieri, convinzioni e morale.
Qui mi fermo un attimo per dare un avviso grande come una casa: non è assolutamente una lettura per ogni palato. Mary ha scritto un potente dark romance, i suoi personaggi sono contorti, corrotti e “cattivi”, eppure mentre con una mano feriscono, umiliano e meditano vendetta, con l’altra leniscono e chiedono perdono, amore, pietà. E lì io m’innamoro. Non perché non comprenda o perché sia masochista, ma perché al contrario mi immedesimo, entro nelle fessure che il ragionamento insano dell’amore malato lascia aperte e là dentro ne comprendo la potenza, l’ineluttabilità.
Nevena e Mikael amano a prescindere, con la resa tipica dell’amore, che deve essere incondizionato, amano torti e bontà, errori e grazie, lacrime (tante) e sorrisi (pochi). Amano di quell’amore egoista che non lascia andare, che brucia dove passa e non lascia spazio a nient’altro. E io ho amato loro, in ogni pagina, anche dove dicevo “no, questo no”, “basta, su”. Perché capisco cosa succede nella mente di chi ha il bisogno fisico di essere trattenuto quando fugge, e non di scappare davvero.
“Entrambi siamo destinati a vivere un purgatorio perpetuo e tanto vale viverlo insieme, perché senza di lei è un inferno.”
Non c’è spazio per il pentimento o per il perdono, non ci sono nemmeno azioni di cui pentirsi o da perdonare. Nevena e Mikael non sanno esprimersi che così e bastano a se stessi solo se anche l’altro è presente. Sono paguro e conchiglia, in una simbiosi che non lascia capire chi sfrutta chi, perché non c’è vero sfruttamento ma solo un amore contorto che entrambi respirano come ossigeno, e che è l’unico linguaggio che conoscono.
Grazie Mary per questa lettura perché la tua potenza espressiva mi travolge ogni volta e mi fa adorare ogni parola, anche la più cruda, e ogni scena, anche la più efferata.
E poi mi hai anche ricondotto dal mio Chirurgo, come posso non amarti? (*blink)
Giudizio:
Sensualità:
Violenza:
Cri