Malcolm di Elena M. Reyes

Malcolm di Elena M. Reyes

Sono il paradiso e l’inferno. Il peccato e il piacere.
Il Diavolo che lei non può vedere arrivare…

Tutti sanno che Malcolm Asher possiede Chicago. Niente, nemmeno una singola mossa può avvenire nella mia città senza il mio permesso. Sono spietato. Subdolo. Idolatrato da chi mi circonda, ma tutto perde importanza quando i miei occhi incontrano i suoi…

Azzurro chiaro e innocenti, questa bambola delicata mi tiene prigioniero contro la mia volontà. È bellissima, un angelo corruttibile che voglio tutto per me.

Sono duro per lei. Bramo un assaggio. Desidero possederla.

Non ha idea del pericolo che corre in mia presenza. Come le farò desiderare l’oscurità che controllo.

Come la renderò… mia.

Questa storia è una delle migliori rappresentazioni del trope mafia romance, ovvero del romanzo  d’amore tra un’innocente anima candida e un malavitoso potente e cattivone.  

Malcolm Asher possiede la Chicago nera, quella della droga, del riciclaggio, delle armi, ecc. Lui tutto può e tutto ottiene come il principe del male che è.  Poi una sera conosce una ballerina pura come un angelo e… tac, instalove.

Il lupo cattivo diventa molto possessivo ma comprensivo e buono con l’agnellino, mentre diventa ancora più spietato e severo con chi prova a sporcarglielo, l’agnellino.

E l’agnellino è tutta felice di essere presa, tenuta, posseduta, aiutata, e vendicata.

Okay, se come me amate ogni  topos di questo genere letterario, ogni cliché rispettato e portato all’eccesso, allora questo libro fa assolutamente per voi e dovete recuperarne la lettura (è uscito lo scorso aprile), anche perché è il primo di una serie e la scrittura della Reyes è notevole e da apprezzare.

Se invece le esagerazioni non vi fanno sorridere ma piuttosto vi infastidiscono e indignano, allora no, questa lettura non vi piacerà. Soprattutto nel finale che porta l’esagerazione al livello pro! (LOL)

“Per qualche settimana, mi sono comportato bene. Sono stato comprensivo. Ma tutto questo finirà, ora. Oggi inizia il mio regno di giustizia.”

Questo è il mio protagonista cattivo ideale, quello che segue le sue regole, il suo credo, rispetta la sua famiglia, la sua gente, la sua donna. E il resto lo distrugge.

Un principe nero profondo, insomma. Che si traveste da vendicatore e con la falce della morte taglia tutte le teste che meritano la sua “giustizia”.

Perché d’accordo sognare l’amore eterno ma quando leggo voglio che ogni torto venga debitamente pagato. E chi ha subito venga ripagato con il migliore dei finali.

Ed è quello che spetta a London, perciò sì, io sono pienamente soddisfatta e nel viaggio mi sono divertita molto, anche nelle scene splatter, dove ho pensato “tiè, hai avuto quello che meritavi”.

Bravissima Elena!

Giudizio:

Sensualità:

Violenza:

Navillus