Ovunque ci porti di Adriana Locke

Ovunque ci porti di Adriana Locke

Brynne Calloway sa bene che tutto ciò che sembra troppo bello per essere vero di solito è rischioso. Fenton Abbott con la sua voce vellutata, il corpo di un Adone e un magnetismo senza uguali rientra in quella categoria. Ma che razza di vita è quella in cui non si osa nemmeno un po’?

Reduce dall’ultima delusione d’amore, Brynne decide allora di fuggire dalla realtà per qualche giorno, gettandosi tra le braccia di Fenton e godendosi quella che avrebbe dovuto essere un’avventura senza complicazioni. Le cose, però, non vanno proprio secondo i suoi piani.

Fenton si rivela essere molto di più che un “gran bel rischio calcolato” e Brynne, sorpresa dai suoi modi e dal suo carattere, si troverà a dover far i conti con un cuore, il suo, che desidera molto di più che un’avventura.

“L’amore può fare paura. A volte non sembra neanche una cosa reale e, quando lo è, sembra pieno di così tanto dolore e delusioni da dare l’impressione che non valga la pena fidarsi. Ma non è così. Perché alla fine non importa quanti successi hai, quanti affari concludi, quanti luoghi visiti: se non hai qualcuno al tuo fianco con cui condividerli, niente ha importanza.”

La storia di Brynne e Fenton è una storia d’amore destinata, una di quelle che quando i due protagonisti s’incontrano il lettore sa già dove lo porteranno. Eppure è una storia magica, e lo è senza essere una favola. Ha una magia tutta speciale, fatta di spigoli bui e dolorosi e lati di luce abbagliante. Un amore che cresce insieme ai due personaggi insegnando a entrambi quanta forza può avere e quanto può aiutarti se solo impari a fidarti di lui. Ecco, credo che la morale più grande di questo libro sia la coscienza della fiducia, ovvero la capacità di appoggiarsi al prossimo quando il tuo peso è troppo grande da portare e hai assoluto bisogno di una spalla. Fenton è la spalla di Brynne esattamente come Brynne è la spalla di lui. Perché amare non è mai debolezza, semmai forza moltiplicata, una specie di calderone condiviso dove ognuno dei due depone i suoi punti di forza e può attingere per prendere quelli che gli mancano. A pensarci bene è la costituzione di una società amorosa, con il benefit del sesso magnifico, nel caso di Fenton e Brynne…

«L’amore è un’intesa, un’alchimia. È qualcuno che ti fa desiderare di essere una persona migliore. È voler mettere qualcun altro prima di te. La sensazione di non poter respirare se l’altro non è al tuo fianco. Una sensazione di… completezza.»

Ragazzi, che storia. E Adriana Locke si riconferma una delle mie autrici preferite degli ultimi tempi, perché anche quando non racconta drammi strappacuore riesce a farti sentire piccola davanti al mondo e ai suoi problemi, ma allo stesso tempo grande per utilizzare come armi la forza dei sentimenti, della volontà, del coraggio.

«Abbi un po’ di fede nel mondo, rudo. Abbi fiducia che la corrente ti porterà dove è previsto che tu vada, e che ovunque ti porti sia proprio dove devi essere.»

Fenton è un filosofo di strada, uno che ha imparato a rimboccarsi le maniche e utilizzare al meglio ogni possibilità fisica, economica, mentale che la vita gli abbia dato, comprese quelle qualità morali di lealtà, onestà e coraggio che insieme a qualche scivolone  lo rendono umano e amabile. Perché nessuno di noi è un dio immortale e infallibile, eppure Fenton si avvicina molto a un eroe inconsapevole, uno di quelli che ti svoltano la vita solo… ritrovandoti il cellulare che avevi perso in mezzo alle banane!

E Brynne, insieme alla sua adorabile amica Presley, è forte e volitiva, una giovane donna che non si piange addosso ma lotta per se stessa e per le persone che ama.

Una storia magnifica che insegna a riflettere e a non accontentarsi mai, a sperare e a lottare per raggiungere l’obiettivo.

Una menzione speciale anche al meraviglioso fratello di Brynne, Brady.

Messaggio per Adriana: se scrivi la sua storia io vorrò leggerla in anteprima!

Giudizio:

Sensualità:

Violenza:

Navillus