Shine di Silvia Carbone

Italia: 2022

Pagine: 397

Protagonisti: June e Noah

Genere: Mafia romance

Casa Editrice: Self Publishing

Data di Uscita: 18 Luglio 2022

Serie Red Oak Manor Collection #10

Shine di Silvia Carbone

Noah Dan De Luca non ha mai dimenticato da dove viene. Red Oak Manor è stato la sua prima casa, ma quei giorni sono ormai lontani. La mafia italiana di New York gli ha dato una famiglia, un lavoro, una missione: onorare chi ha deciso di scommettere su di lui.
E quando il destino lo mette alla prova, Noah sa da che parte stare: consacrerà la sua esistenza ai De Luca, anche se questo vorrà dire accettare un matrimonio che non gli sarebbe spettato. Tate O’Neill sa cosa significa essere la figlia del Capo Clan Irlandese di Jersey City. Conosce bene i suoi doveri, sa che prima o poi dovrà farci i conti, ma non si aspetta che quel momento sia già arrivato. È decisa a combattere contro un futuro ormai scritto, peccato che la lotta si riveli più difficile di quanto creda.

Le fondamenta su cui si basa il suo matrimonio combinato sono troppo fragili, le regole che la legano a suo marito troppo crudeli. Vivere una vita senza amore è l’ultima cosa che Tate desidera.
Noah, al contrario, è deciso a tenersi stretto il cuore. Nessuno dei due, però, ha messo in conto l’imprevedibilità dell’attrazione. Rinunciare a lottare è impossibile, provare a resistere è un tormento. L’odio nasconde la voglia di avvicinarsi. Gli sguardi celano il bisogno di reclamarsi.
Un re all’apparenza malvagio saprà cedere il comando del suo cuore a un’avvenente regina?

«Bambini cresciuti al maniero. Anime solitarie che sono diventate una famiglia.»

Giunta al capitolo finale di questa splendida e originale serie non posso far altro che riconfermare quanto io abbia amato leggerla.

Gli ultimi tre capitoli poi, dedicati ai ragazzi della NASA (acronimo dei loro nomi di battesimo) sono stati incantevoli per come hanno condotto in porto ogni piccola questione rimasta sospesa, ogni nodo che doveva venire prima o poi al pettine della Collection.

Peccato a questo punto solo che sia finita, nonostante dopo dieci libri si potesse pensare che le trame sarebbero state necessariamente ripetitive. E invece… ogni autrice del progetto ha portato le sue caratteristiche di scrittura e il suo genere prescelto, arricchendo l’intera serie e rendendo questo progetto una meraviglia.  

Ma veniamo alla storia di Tate e Noah, due figli di mafia, rampolli prescelti dalle proprie famiglie per portare avanti un’alleanza nel più antico dei modi: un matrimonio combinato.

Ma Tate è una donna moderna e mal si cala nei panni di una sottomessa ubbidiente, sia figlia che moglie.

E Noah? Lui è un ex orfano di Red Oak Manor, cosa può saperne di lotte e manovre di potere e sottili equilibri economici?

Entrambi sono il mezzo e il fine, il mezzo per il destino di rimettere ogni cosa esattamente al suo posto  e il fine per dare un senso alla vita di ciascun protagonista.

Tate è nata per essere regina e Noah per essere un re, devono solo riuscire a capirlo.

“… era tutto quello che avevo cercato fin da quando ero piccolo. Un posto sicuro dove tornare. Un luogo che sapeva tanto di amore.”

Carissima Silvia, eccoti di nuovo alle prese con una trama mafia/suspense in cui ti destreggi magistralmente, con le esagerazioni che ti contraddistinguono, e che ogni volta mi strappano più di una risata (“… ancora non lo sapeva ma gli avrei spezzato le gambe, squarciato l’addome e solo dopo gli avrei rotto il cranio per pisciare sul suo cervello di merda.” LOL), e insieme con tanto cuore, perché raddrizzi ogni torto e fai pagare il giusto a ogni debitore, una specie di fata madrina armata di forcone anziché di bacchetta magica!

E tutte voi, ragazze della Collection, autrici fantastiche e amiche sincere, quali parole possono ringraziarvi meglio per aver pensato e realizzato questo progetto? Novanta minuti di applausi per tutte e dieci voi.

Sperando che presto o tardi vi venga di nuovo il prurito di qualcosa di simile, perché vi è riuscito troppo bene per non concedere un piccolo bis…

“Quelli eravamo noi. I ragazzi dell’orfanotrofio di Red Oak Town. Fratelli che non si erano limitati a sopravvivere, ma che avevano preso la propria vita in mano rendendola migliore. Ed esigendo anche gli interessi.”

Giudizio:

Classificazione: 4.5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Navillus

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