Ancora una fermata di Casey McQuiston

Titolo Originale: One Last Stop

Usa: 2021

Pagine: 418

Protagonisti: August, Jane

Genere: Contemporary Romance

Casa Editrice: Mondadori

Data di Uscita: 7 giugno 2022

Ancora una fermata di Casey McQuiston

August Landry ha ventitré anni e ha trascorso gli ultimi cinque spostandosi da una città – e università – a un’altra. Cinica e disincantata, non si fida di nessuno e porta sempre con sé un coltellino svizzero perché, come le ha insegnato sua madre, “è meglio non farsi cogliere impreparate”. Quando decide di trasferirsi a New York, non ha grandi aspettative. Dopotutto è cresciuta pensando che non ci sia alcuna “magia” nella vita, che le storie d’amore tanto celebrate nei film non esistano e, soprattutto, che possiamo contare solo su noi stessi perché, in fondo, siamo soli al mondo.

Mai e poi mai potrebbe immaginare che proprio nei suoi eccentrici coinquilini troverà la famiglia che le è sempre mancata e un posto da poter finalmente chiamare casa. E, soprattutto, che i suoi viaggi quotidiani in metropolitana diventeranno qualcosa di eccitante. Chi poteva pensare, infatti, che nella sua vita sarebbe piombata lei, Jane, la ragazza con la giacca di pelle nera che August incontra ogni volta che prende la linea Q. Jane, la parte migliore della sua giornata. Sarebbe davvero tutto perfetto se non fosse che la ragazza sembra incapace di scendere, da quel vagone della metro. Ma August non è una che si arrende facilmente e farà di tutto, compreso ciò che del suo passato aveva cercato di lasciarsi alle spalle, pur di “salvarla”. E forse salvare anche se stessa imparando che, alla fine, vale la pena iniziare a credere in qualcosa. E negli altri.

Fermi tutti. Cos’ho appena letto?

La storia di August, una ragazza senza radici e senza famiglia, e Jane, una ragazza senza tempo? E il modo in cui insieme trovano famiglia, radici e tempo?

Un po’ troppo semplicistico ridurre una trama così complessa, profonda, psicologica, scientifica perfino, a poche righe di commento. Senza fare spoiler, che in questo caso particolare è praticamente impossibile. Ma vediamo da dove posso partire e cosa dire.

«Devi fidarti di te stessa. Perché hai tutto quello che ti serve. E a volte pure l’universo è dalla tua.»

August, la nostra protagonista ventitreenne, sta ancora faticando a, per usare un’espressione cara a mio padre, “attaccarsi alla vita”. Non ha ancora deciso cosa vuol fare da grande, ha già cambiato facoltà diverse volte e sa solo che le riesce bene studiare e risolvere grossi problemi quando questi rischiano di travolgerla.

Lo ha sempre fatto, fin da bambina, figlia di una madre spesso assente a causa di un trauma mai superato. August ha imparato che al mondo siamo soli, dobbiamo arrangiarci come meglio possiamo e non affidarci a nessuno. L’amore non esiste, l’amicizia nemmeno e la famiglia neppure. Cinica e disincantata, non soffre neanche di ciò che le manca perché probabilmente non si rende conto di cosa in effetti le manchi.

Poi un giorno arriva a New York e tutto le piomba addosso: dei coinquilini strani e forse un po’ preoccupanti, ma sinceri con lei e sempre disponibili. Ovvero degli Amici. E trova Jane, la ragazza della metro Q, che incontra per caso e fortuna di entrambe, ogni giorno sul treno, in qualunque posto sia diretta. E quelli che inizialmente sono incontri fugaci, fatti di uno sguardo e poche parole di saluto, pian piano diventano sempre di più, fino a diventare… tutto.

Jane è l’àncora al mondo che mancava a August, e, incredibile a dirsi, anche August rappresenta la stessa cosa per Jane che prima di incontrare lei viveva in superficie, senza affondare mai radici in nessun posto, senza passato e senza futuro. Senza porsi domande.

«Per cinque minuti facciamo finta che tutto il resto non importi, e io sono io, e tu sei tu, e siamo sedute su questo treno, e stiamo tentando di capire qualcosa delle nostre vite.»

Un libro molto simbolico, a tratti profondo quanto l’oceano e coinvolgente, in altri punti reso pesante per i troppi richiami ad un’epoca di cui confesso di ignorare quasi tutto (anni settanta, in America), ma assolutamente originale e perfino epifanico per certi aspetti.

Ma al di là della storia e del suo finale, tanto August quanto Jane rappresentano un momento preciso nella vita di un giovane adulto: quello in cui il bruco si trasforma in farfalla, un attimo delicatissimo e dilatato nel tempo, in alcuni casi, in cui si cerca e si deve trovare  l’appiglio giusto per “attaccarsi alla vita” e restarci aggrappati. Ed è una cosa davvero difficile da fare, se non impossibile, senza un aiuto vero, da parte di famiglia, educatori, amici… “perché da soli non si salva nessuno”.

Conoscevo la McQuiston dalla lettura di Rosso, bianco e sangue blu, che ho amato molto, ed ho ritrovato le stesse profondità e originalità di stile.

Una lettura certamente consigliata, ma a chi non cerchi il classico romance, quanto piuttosto un libro di narrativa, con diverse pagine rosa e LGBTQ, che abbia voglia di porsi domande insolite e la capacità di ascoltare risposte incredibili…

“Il tempo non è perfetto. Non è una linea retta. Non è preciso e ordinato. Gli eventi si incrociano, si sovrappongono, si frammentano. A volte la gente si perde nei suoi meandri. Non è una scienza esatta.”

Giudizio:

Classificazione: 4 su 5.

Sensualità:


Navillus

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