God of Pain by Rina Kent

God of Pain by Rina Kent

I made a terrible mistake.
Being a mafia princess, I knew my fate was already decided.
But I went ahead and longed for the wrong one.
Creighton King is bad news with a gorgeous exterior.
He’s silent, brooding, and obviously emotionally unavailable.
So I thought it was over.
Until he awakens a beast inside me.
My name is Annika Volkov, and I’m Creighton’s worst enemy.
He won’t stop until he breaks me.
Or I break him.

(Ho commesso un terribile errore.
Da principessa mafiosa, sapevo che il mio destino era già deciso.
Ma sono andata avanti e ho desiderato quello sbagliato.
Creighton King è cattive notizie con un aspetto magnifico.
È silenzioso, pensieroso, e ovviamente emotivamente non disponibile.
Quindi ho pensato che fosse finita.
Finché non ha risvegliato la bestia dentro di me.
Mi chiamo Annika Volkov e sono il peggior nemico di Creighton.
Non si fermerà finché non mi avrà spezzato.
O finchè sarò io a farlo.)

Ed eccomi ancora qui, reduce da una lettura intensa e con in testa un sacco di confusione.

Leggere il secondo volume è stato difficile. Da una parte volevo mantenere in caldo le emozioni suscitate dal primo libro, una ventata di pazzia e feromoni che mi ha levato il sonno. Ma dall’altra, sapere che avevo ancora due volumi e tonnellate di turbamenti al limite della follia ad attendermi, ha reso il mio cuore scalpitante e desideroso di proseguire.

Ebbene sì, non ce l’ho fatta, dopo un paio di letture flop mi sono lanciata subito sulla storia di Creighton e Annika.

“This is my one and only warning, Annika. You have no clue what you’re asking for. Be grateful that I have no interest in you and run the fuck away. If you let me catch you, I’ll swallow you alive.

Annika non vede l’ora di conoscere Craighton. Il suo silenzio la attira come la luce con le falene, i suoi occhi color ghiaccio le scavano l’anima. Ma lui non la considera proprio. Anzi, se solo la smettesse di rivolgergli la parola continuamente… Lui non vuole lei ma lei vuole disperatamente lui. E quando l’esasperazione porta Annika dapprima a includerlo e successivamente escluderlo da un piano folle atto a riscattare il proprio futuro, ecco che il danno è fatto.

Creighton è il mulinello che improvvisamente sconvolge la tranquillità dell’acqua. Mentre in superficie tutto è liscio e perfetto, sotto la lieve increspatura si trova una corrente così forte da travolgere e distruggere. I traumi infantili che lo hanno devastato nel profondo lo hanno reso quello che è, e solo la vendetta e il riscatto verso il bambino del passato lo tengono ancorato alla realtà. Una realtà fatta di silenzi, quantità industriali di cibo, e un sacco di ore passate a dormire.

Uscire con Annika, seppur per finta, travolge e sconvolge l’esistenza di Craigh. La luce di Annie inizia a sciogliere il suo gelo, e il calore del suo cuore lo avvolge donandogli attimi di serenità che da tempo immemore non aveva. Anzi, forse non ne ha mai addirittura avuti. E ciò che inizia per finta, non può che trasformarsi nella cosa più vera che ci sia.

“The rain beats down on us like a witness of this moment. The moment I decide that Annika Volkov won’t be able to escape me. Not Even if she wants to.”

Ma con Rina sappiamo bene che il destino è birichino… dimenticatevi il sesso spinto e la bella favola. Craighton è il cattivo della storia e Annie è la nostra principessa. Ma l’amore è il più forte dei sortilegi, e anche questa volta vince su tutto. Forse.

Non mi aspettavo certamente quello che ho letto, ma devo dire che mi è piaciuto.  Chissà se nel terzo volume riuscirà a sorprendermi ancora, alla fine il rischio di un copia e incolla è sempre dietro l’angolo.

Grande Rina, alla prossima!

Playlist

Giudizio:

Sensualità:

Violenza:

Cherry.