Hotel Magnifique di Emily J. Taylor

Hotel Magnifique di Emily J. Taylor

Per tutta la vita Jani ha sognato l’altrove. Ma ormai si è rassegnata: non lascerà mai la sporca città portuale di Durc, dove si guadagna a malapena da vivere lavorando alla Conceria Fréllac e si occupa della sorellina Zosa. Tutto cambia però quando arriva il leggendario Hotel Magnifique. Celebre per i suoi stupefacenti incantesimi, l’edificio si sposta per il mondo comparendo in un nuovo luogo allo scoccare di ogni mezzanotte.

Quando vengono a sapere che l’hotel sta cercando personale, Jani e Zosa colgono al volo l’occasione e subito vengono rapite da un universo di candelieri scintillanti e magie impossibili. Ma Jani scopre che l’albergo itinerante nasconde pericolosi segreti… Assieme a Bel, portiere dal fascino quasi irritante, e suo unico alleato, Jani cerca di svelare il mistero celato nel cuore dell’hotel per liberare tutto lo staff, compresa Zosa, dal crudele potere del maître.

Per riuscirci, dovrà mettere a repentaglio tutto ciò che ama, ma non ha scelta: fallire sarebbe un destino ben peggiore che non tornare mai a casa.

Benvenuti al Magnifique, l’hotel itinerante che grazie ai suoi mirabolanti incantesimi ogni giorno a mezzanotte si sposta in un nuovo luogo.

Ho una doverosa premessa da fare prima di cominciare a parlare della mia ultima lettura: stavo per mollare. Il libro in sé mi è piaciuto, ma decisamente mi aspettavo di più. Forse sono stata tratta in inganno dalla sinossi e dalla meravigliosa copertina.

La storia non è male, l’ambientazione è super interessante, i personaggi sono gradevoli. Solo è molto lento e almeno fino a metà lettura non succede praticamente niente. La protagonista è una signorina tumistufi che maschera la rabbia per non essere stata presa a lavorare con la preoccupazione per la sorte della sorellina più giovane che, senza di lei, apparentemente non può stare. Passa il tempo a combinare guai e fa sempre l’opposto di quello che le viene detto. Una sorta di Jessica Fletcher impicciona che vuole risolvere i misteri. A buon ragione eh, ma inizialmente non si vende bene.

Certo, se solo la prima parte fosse intensa come la seconda allora Jani-l’impicciona non risulterebbe così fastidiosamente pallosa. Ma tant’è…

Comunque all’improvviso succedono cose, si scoprono cose, e si cosano cose. Ed ecco che l’interesse suscitato nel riepilogo si fa sentire e la voglia di proseguire nella lettura ritorna.

Alla fine sapere che si trattava di un libro auto conclusivo ha aiutato, ma è un peccato perché le premesse per una lettura scoppiettante c’erano tutte. Anche il pallido flirt con il bel Bel poteva essere migliorato, o comunque gli si poteva dare un finale più intenso,

Riepilogando, considero Hotel Magnifique una lettura dedicata forse ad un pubblico più giovane, anche se c’erano dei dettagli decisamente raccapriccianti, che prometteva colori scintillanti ma che alla fine è risultata un acquerello forse un po’ troppo diluito.

Giudizio:

Violenza:

Cherry.