Madness di Mary Lin

Italia, 2018

pag. 377

Protagonisti: Reel, Avery

Casa editrice: Self

Genere: Contemporary romance, Soft Dark

Serie Viper #1

Madness di Mary Lin

Reel: un uomo e il suo inferno.
La sua instabilità emotiva e le sue reazioni estreme gli hanno fatto perdere il club di cui era il vice e la donna che amava, e ora lotta costantemente coi demoni che gli sconvolgono la mente, aggrappato alla vita, soltanto grazie alla brama di vendetta.
Avery: una ragazza e la sua solitudine.
Dopo un’esistenza completamente dedicata agli altri e mai a sé, la sua determinazione e la sua volontà la conducono alla ricerca dell’unico familiare che le è rimasto, il solo con il quale può condividere la sua tristezza e la sua frustrazione.
Reel e Avery, tenebra e luce, assieme lotteranno per tornare a vivere, superando il confine tra giusto e sbagliato, tra sano e malato.
E questa è la loro follia.

Nota autrice: Il romanzo contiene scene violente, quali abusi e umiliazioni. Non adatto a persone sensibili in merito agli argomenti trattati.La Viper Series narra le vicende di un gruppo di bikers fuorilegge, le cui azioni immorali, criminali e il linguaggio scurrile potrebbero impressionare il lettore.

Il settimo giorno la creazione è ultimata e Dio riposa contemplando la propria opera perfetta. Io contemplo lei nel mio letto, conquistata come la volevo. Ed è perfetta.

Cosa riesce a tirare fuori da me quest’autrice è indescrivibile. L’ho conosciuta leggendo Ice, ultimo romanzo della sua serie precedente, dedicata a un club di motociclisti, i Rebels, e amando alla follia quel protagonista. Mary Lin ti strappa da quello che stai facendo e ti tira dentro le sue storie, anche perché scrive bene come poche altre autrici italiane.

Madness è il primo e autoconclusivo romance della nuova Viper Series, un altro club di motociclisti, legato ai Rebels, e infatti ogni tanto incontriamo qualche personaggio della serie precedente, ma le due  sono scollegate e non è necessario aver letti tutti i libri per capire i fatti narrati.

Il protagonista di Madness è Reel. E faccio assolutamente prima a dirvi cosa non è questo personaggio che a elencarvi le sue caratteristiche. Non è un uomo facile, comprensibile, buono, tranquillo. Non ha un lavoro onesto e ben remunerato. Non è ricco, non è gentile, non è moderato.

E’ il vice dei Vipers, adora sporcarsi le mani in ogni modo possibile e di professione uccide. Sì, avete capito bene. Uccide. Senza porsi domande e farsi scrupoli. Un lavoro come un altro.

Avery è una ventenne senza quasi esperienza con il mondo “vero”, giacché ha vissuto quasi come un eremita, tra casa e scuola, occupandosi di un padre malato, meglio di una moglie o di un’infermiera.

Alla morte dell’uomo parte alla ricerca di un fratello di cui ha perso ogni traccia e notizia. Attraversa due continenti lasciandosi tutto alle spalle, con la voglia di recuperare vita. Vuole tutto, con la curiosità e l’eccitazione dei suoi vent’anni e della sua inesperienza.

Peccato che il tutto è un tugurio ai confini del mondo dove viene lasciata in attesa di avere notizie del fratello. E peccato che il tugurio è abitato da un uomo, matto come un cappello, Reel. E Reel non è più un uomo. E’ solo un guscio vuoto e avvizzito, che si riprende ogni tanto, a caso, solo per sputare veleno  e sprizzare cattiveria e violenza gratuite su chiunque capiti a tiro. E a tiro c’è solo Avery.

Impaurita? Certamente, Reel sembra il diavolo in persona, attraente come il peccato e impossibile da avvicinare come una bestia selvaggia.

Avery piagnucola e chiede pietà? Ma manco per sogno! Combatte con le sole forze che ha: gentilezza, parole, buona cucina e pazienza. Prima o poi l’animale si stancherà e smetterà di abbaiare.

E il lupo si avvicina a mangiare. Ricordate Zanna Bianca? Immaginate che per magia sia stato trasformato in un uomo e avrete il ritratto di Reel.

Ogni tanto sembra un vero e proprio psicopatico per via dei repentini cambi di umore e delle sue fobie. Chiunque è suo nemico. Non si fida nemmeno del proprio fratello, figuriamoci di uno scricciolo magro come Avery arrivato dal nulla in un giorno qualsiasi.

Da bambino ha subito ogni tipo di sopruso e da adulto ha affinato l’arte della forza e della violenza usate come unica via per affermarsi. Non dimostrare affetto e debolezza significa per lui non esporsi alla possibilità di patire nuovo dolore e nuovo abbandono. Non ha bisogno di nessuno, bugia, non ha pietà di nessuno, altra bugia, sta benissimo così come sta, la più grossa delle sue bugie.

Tutta la sua vita è un intricato nodo di bugie raccontate prima a se stesso e poi agli altri. Se ne ammanta come Linus della sua coperta.

E lo scricciolo, il coniglietto, la bambolina le scopre tutte e lo priva di esse, una dopo l’altra.

-Mi dispiace.-Per cosa? Per ciò che fai o per ciò che mi hai fatto?
-Per quello che sono e a cui sei forzata ad assistere….
Provo pena per lui.
Provo pena per me.

Dunque i due si innamorano? Insomma, che romance sarebbe se i due protagonisti non si innamorassero? Il punto è capire se quell’amore è possibile, se i due possono diventare compatibili.

Sono due mondi assolutamente diversi, provengono da storie, famiglie, nazioni, realtà completamente differenti, quasi opposte. Come possono coesistere senza annientarsi?

Reel è la forza del corpo, la brutalità, il pensiero senza filtri, il bisogno fisico del sesso e la negazione dei sentimenti. Avery, abile risolutrice di rebus, è la forza della mente, i suoi sensi e sentimenti sono tutti in superficie, nervi scoperti che si possono vedere affiorare in ogni situazione.

Reel parla pochissimo, non ride mai, non sa cosa sia piangere.

Avery ha le emozioni a fior di pelle e parla in continuazione.

Sono infastiditi l’uno dall’altra, non riescono a comprendersi, a darsi giustificazione dei comportamenti dell’altro. E per questo si studiano a vicenda, si avvicinano, si riempiono come vasi comunicanti.

Qui non c’è destino a unire i cuori, non ci sono letti di fiori dove fare l’amore. Ci sono invece protagonisti coraggiosi che mangiano la vita, strappandola con le unghie e con i denti.

Concludo ricordandovi che, come l’autrice stessa sottolinea, il romanzo contiene scene violente, abusi e umiliazioni e la sua lettura non è quindi adatta alle persone troppo sensibili. Ma se la violenza e il sesso brutale non vi spaventano troppo, Reel e Avery non vi annoieranno e li capirete anche un po’…

Che aspettate? Aprite la mente, sciogliete i nodi della paura e della morale comune e leggete.

Maledetta Mary Lin, mi hai ammazzata anche stavolta.

Prima di te credevo che un uomo potesse sanguinare soltanto fuori. Dopo di te ho scoperto che si sanguina soprattutto dentro.

PLAYLIST

Giudizio

Classificazione: 4 su 5.

Sensualità

Violenza

Navillus

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