Non baciare la sposa di Carian Cole

Non baciare la sposa di Carian Cole

Un solo bacio ha segnato il loro destino. Un solo bacio ha cambiato le loro vite.

Jude “Lucky” Lucketti non era solo un operaio sexy e silenzioso. Era il mio eroe personale: sembrava essere sempre nel posto giusto al momento giusto. Come quando mi si è rotta la macchina e ho avuto bisogno di un passaggio, o quando sono caduta a faccia in giù sul marciapiede proprio di fronte a lui e ha dovuto portarmi al pronto soccorso. Siamo diventati amici e non importava che avesse sedici anni più di me.

Avevamo molto in comune, come l’amore per il rock e le auto d’epoca, e un’avversione per le storie lunghe. Quando mi ha spiegato la sua folle idea per aiutarmi, non ho potuto dire di no. Doveva essere un matrimonio sulla carta e nient’altro. Doveva essere facile, ma non lo è stato. Perché eccomi qui, diciottenne, ancora al liceo, e sposata con un uomo di cui non avrei mai dovuto innamorarmi.

C’era una sola regola: non baciare la sposa. Ma abbiamo infranto quella regola e il nostro destino è stato segnato per sempre.

«Per una volta vorrei essere la persona per cui vale la pena di restare e non quella che si può abbandonare e dimenticare con facilità».

Credo che questa frase rappresenti il sunto di tutto ciò che è raccontato in questo fantastico romance, l’ennesima prova del talento di Carian Cole che è una delle mie autrici preferite.

Jude e Skylar sono due persone ferite e abbandonate da chi doveva amarli, e che come difesa hanno costruito muri invalicabili intorno al cuore per impedire a chiunque di raggiungerli e far loro ancora del male. Ma nonostante l’abbandono, la corazza, le poche parole, brillano come due soli e non posso evitare di attrarsi e respingersi, fidarsi e diffidare, amarsi e negarsi. Come tutti gli insicuri del mondo.

È uno di quelli che io chiamo “amori a elastico”, uniti dal destino ma negati fin quasi a perdere la speranza, anche quella del lettore.

«Credo di essere sempre stata affascinata dalle cose vecchie. Hanno una loro personalità e mi fanno sentire a mio agio. Sono state dimenticate e gettate via». Fa un respiro malinconico. «Immagino di volerle amare, ricordare loro che hanno ancora importanza. Ti sembra sensato? O solamente stupido?».

Non è per niente stupido né insensato voler dare nuova vita a qualcosa di dimenticato e messo da parte, che ci ricorda noi stessi. È un modo caritatevole di alzare la mano e dire “io ci sono”.

Jude dopo un passato giovanile  burrascoso è oggi un uomo di trentaquattro anni, assennato e gran lavoratore. Tanto buono da decidere un giorno di compiere una buonissima azione per una sconosciuta. In cambio di nulla (se non il riscatto di se stesso dal proprio passato di cui non va fiero).

Skylar è una piccola eroina silenziosa, una tartarughina spiaggiata che cerca di sopravvivere in mezzo alla difficoltà più totale: non amata, abbandonata a se stessa e bullizzata, soffre di vari disturbi più che comprensibili e, incredibile, non ci fa mai e poi mai pena. È una lottatrice accanita di soli diciotto anni, che non possiede nulla se non se stessa, il proprio spirito e una gatta. Una ragazza che  si rialza sempre in piedi dopo ogni caduta e che non si arrende mai, aspettando che il sole ritorni a splendere pure per lei. L’ho adorata, forse anche più di Jude.

«Essere innamorati è la scelta di restare ogni giorno e continuare a esserci, a qualunque costo. Non menti, non tradisci, non te ne vai e non ti arrendi. Resti dove sei».

Lasciate perdere la copertina Newton che come sempre fallisce il significato del romanzo, qui non c’è niente di ironico e divertente, si tratta di uno slow burn e di un angst romance, una storia drammatica ma romantica che non stanca e non annoia, un libro magnifico, con una trama potente e due personaggi così profondi che restano a lungo nella mente e nel cuore.

La Cole è una che spicca nell’immenso panorama del romance: niente di ciò che scrive può essere ignorato.

«Mi sa che adesso sei tu il mio posto preferito».

Giudizio:

Sensualità:

Navillus