Promesse e melagrane di Sav R. Miller

Titolo Originale: Promises and Pomegranates

Usa: 2021

Pagine: 382

Protagonisti: Elena e Kal

Genere: Contemporary Romance

Casa Editrice: Virgibooks

Data di Uscita: 28 Settembre 2022

Serie Mostri e muse #1

Promesse e melagrane di Sav R. Miller

Elena

Per molti, Kal è un uomo malvagio. Foriero di morte, detentore di anime, frequentatore di incubi. Il dottor Morte. L’incarnazione di Ade. Dicono che mi abbia rapita. Che abbia usurpato il posto del mio fidanzato e che abbia colmato le crepe del mio cuore con delle promesse vuote.

Dicono che abbia lasciato le sue impronte cremisi impresse sulla mia psiche e che abbia tentato di liberarmi. Di per sé non dicono nulla di falso. Se non fosse che restare è stata una mia scelta.

Kal

Per molti, Elena Ricci è un’innocente. Dea della primavera, amante delle poesie, angelo dei miei incubi. La piccola. L’incarnazione di Persefone. Dicono che io l’abbia rovinata. Che abbia fatto a brandelli la sua virtù e divorato la sua anima come uno squisito melograno. Dicono che io abbia radicato il mio male quanto più in profondità dentro di lei e che abbia tentato di liberarla. Di per sé non dicono nulla di falso. Se non fosse che è stata lei a rovinare me.

In “Promesse e melagrane”, primo standalone della serie “Mostri e Muse” di Sav R. Miller, incontriamo due protagonisti che ricordano, per le ripetute citazioni presenti, i famosi Ade e Persefone della mitologia, mentre in realtà la storia è un ottimo mafia romance da manuale.

Ma procediamo per gradi.

Ade/Kal è molte cose: assassino spietato, medico, mafioso prezzolato della peggior specie, infido, astuto, colto, tuttavia non è davvero cattivo, né tantomeno pazzo.

Anche Persefone/Elena è molte cose: principessa della mafia, capricciosa, viziata, bellissima, artista talentuosa, frustrata e piena di desideri, anche i più passionali, e uno di questi è proprio Kal. Tuttavia è tenuta sotto costante controllo da genitori ottusi e bigotti che la usano come… preziosissima merce di scambio. Anche lei non è cattiva, né pazza o bugiarda, ma di certo non sa chi sia davvero, se non la bambolina di un padre padrone e di una madre che definire madre è offensivo per tutte le madri.

Cresciuta quasi in una fortezza, abituata ad essere esposta come un’opera d’arte, come un esemplare unico, come l’erede di un immenso patrimonio, educata alla scienza dell’apparire molto più che all’essere, affidata a tutori e guardie del corpo, amata come un cagnolino ammaestrato, e dunque degna solo se ubbidiente, bellissima e sorridente. Ma Elena, che ha un cuore che batte fortissimo e “sente” pure troppo, offerta dal padre in cambio di benefici e potere non sa fare altro che soggiacere agli ordini e piegarsi al volere altrui.  

Kal è il suo… bodyguard? Spia per conto del padre di lei? Nemico? Amico? Finto amico? Innamorato? Individuo losco con oscuri scopi? Ogni ipotesi è plausibile. Ma qual è la verità?

“… ho realizzato che i mostri non sono in grado di restituire amore. E più tempo passi a cercare l’amore da qualcuno che non sarà mai in grado di rendertelo, più diventi un mostro a tua volta.”

Leggendo il prequel della loro storia, “Dolce peccato”, mi ero fatta un’idea un po’ bislacca, che ho modificato con questo capitolo. Kal nel prequel appare solo un assassino e un usurpatore, un maniaco senza motivazioni, ed Elena una viziata capricciosa. Insieme sembrano solo un piccolo sporco segreto, un capriccio presto dimenticato, uno scherzo ribelle tanto per dimostrare di avere voce in capitolo. Una roba quasi insulsa. Poi ho letto “Promesse e melagrane”, e il gioco si è fatto decisamente diverso, più profondo e più interessante. Tanto che arrivo a dire che avrei preferito non leggere affatto il prequel, visto che se la CE non mi avesse fatto arrivare il presente libro probabilmente non lo avrei mai acquistato, mal giudicandolo, e avrei fatto grave torto a me stessa.

“Ogni volta che stavo per bussare mi sovveniva quanto poco della sua vita fosse stato rimesso a una sua scelta.”

Amare vuol dire riconoscere all’altro capacità di giudizio e decisione, e rimettersi al suo volere. Un enorme pensiero per uno che è cresciuto nella coercizione e nella violenza. C’è più amore in una considerazione del genere che in un’intera poesia.

Al di là delle innegabili esagerazioni legate all’ambiente malavitoso e di quelle sessuali decisamente troppo sceniche, i due protagonisti hanno una profonda costruzione psicologica e una crescita costante come individui e come coppia che mi ha sorpresa e gratificata non poco.

Una bella lettura per una nuova autrice che non conoscevo e che d’ora in poi seguirò con attenzione.

Giudizio:

Classificazione: 4.5 su 5.

Sensualità:

Violenza:

Navillus

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