Un’arrogante rockstar di Julia Wolf

Un’arrogante rockstar di Julia Wolf

Tutto è iniziato con un concerto a cui non avrei mai voluto partecipare… Nick Fletcher è un ragazzo arrogante, bello e cattivo, il tipo in grado di attirarmi come una falena tra le fiamme. È anche una rockstar di fama mondiale, intoccabile per una studentessa universitaria in difficoltà come me. Una decisione impulsiva da parte mia, una risposta feroce da parte di Nick, e ci ritroviamo catapultati l’una nel mondo dell’altro.

E a lui non piace per niente. Per lui, sono un’intrusa che lavora al suo tour estivo. Una che non sa tenere chiusa la sua bocca impertinente. C’è qualcosa di innegabile che ribolle tra noi, e non è odio. Ma dietro l’arroganza di Nick c’è un uomo distrutto e non sono più disposta a lasciarmi travolgere da uomini incasinati. Qualunque cosa accada, quando questo tour sarà finito andrò via. Anche se il fuoco che accendiamo brucia più del caldo sole estivo.

“Come avevamo fatto centinaia o forse migliaia di volte, prendemmo posizione sul palco scuro. L’angoscia ancora mi attanagliava lo stomaco, ma l’adrenalina le stava rubando il posto. Lo sentivo. Il nostro pubblico, i nostri fan, le persone che ci avevano accompagnato da quando eravamo giovani e stupidi teppistelli con più passione che buon senso. La luce dei riflettori mi illuminò. «Baltimora!I vostri ragazzi sono tornati»

Certi romance sono solo storie, come quelle che qualcuno conosciuto sul treno ti racconta, o che ascolti dal vicino di casa che parla al telefono. Come le persone sono solo persone, sono invece gli attimi della tua vita, giusti o sbagliati, a rendere luminose quelle persone e quelle storie.

Se sono impazzita o diventata filosofa? Avete ragione, eppure è un pensiero che ho fatto arrivata a circa metà di questo bellissimo libro. Perché c’è una rockstar, Nick, un artista famoso e apparentemente irraggiungibile, e c’è una ragazza, Dalia, disincantata e molto matura, e no, non è una fan e forse già questo dice molto di lei. All’inizio mal si tollerano, lei troppo giovane, lui troppo pieno di sé. Poi si sa, gli animali strani destano curiosità, e i due si annusano, si osservano, si stuzzicano continuamente, scoprendosi in qualche modo affini.

Okay, messa così è una storia già sentita millesettecentoquaranta volte e sempre uguale. E infatti lo è. Eppure non lo è.

Perché l’attimo in cui l’ho letta e la tenerezza che mi ha messo addosso sono stati speciali, e hanno fatto la differenza.

E Nick e Dalia no, non sono tipi precisamente  comunissimi. Hanno un quid che li rende brillanti e li fa notare tra decine di personaggi.

 «Non è sempre importante la partenza, qualche volta conta anche l’arrivo».

Ma forse l’amore mi è venuto da acute osservazioni, tipo “suonare canzoni vecchie di decenni, tanto radicate nell’animo delle persone da non importare che nessuno di noi fosse ancora nato quando andavano di moda”. Perché le canzoni davvero indimenticabili non hanno età, non hanno lingua, non hanno appartenenza specifica. Sono di tutti quelli che le tengono nel cuore e le cantano, le sentono sotto la propria pelle. Come le storie e come le persone. Le incontri al momento giusto, e ti s’infilano nell’anima.

Be’, nonostante qualche pecca, un po’ di melensaggine qua e là e lo slow burn davvero molto slow, a me si è infilata nell’anima Julia Wolf e i suoi Blue is the Color, ragazzi partiti dal nulla, con molta voglia e poca consapevolezza, le loro voci, il loro talento e il loro fare gruppo, squadra, proteggendosi e aiutandosi sempre, come gattini nella stessa cesta.

E adesso voglio proprio godermi le storie degli altri membri del gruppo.

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Giudizio:

Sensualità:

Navillus