A Touch of Darkness di Scarlett St Clair

Titolo Originale: A Touch of Darkness

Usa: 2019

Pagine: 438

Protagonisti: Persefone, Ade

Casa Editrice: Queen Edizioni

Data di Uscita: 14 Febbraio 2022

Serie Ade e Persefone #1

A Touch of Darkness di Scarlett St Clair

Persefone è la dea della primavera, ma solo di nome. La verità è che, sin da quando era bambina, i fiori si avvizziscono non appena lei li tocca. Dopo essersi trasferita a New Athens, la ragazza finge di essere una semplice giornalista mortale, in modo da poter vivere una vita senza troppe pretese.

Ade, il dio dei morti, ha costruito un impero del gioco d’azzardo nel mondo dei mortali, e si dice che le sue scommesse preferite siano quelle irrealizzabili.

Dopo un incontro con Ade, Persefone si ritrova a stringere un patto con lui, ma le sue condizioni sono impossibili: Persefone dovrà creare la vita negli Inferi o perderà per sempre la sua libertà. Questa scommessa, tuttavia, non si limiterà soltanto a smascherare il fallimento di Persefone come dea. Infatti, mentre lei cerca di coltivare i semi che le ridaranno la libertà, sarà l’amore per il dio dei morti a crescere… Ed è proibito. 

Questa storia ha uno spunto davvero originale e accattivante che mi ha riempita di aspettative, vista la trama (mitologia, ci vado a nozze) e i personaggi. Già, perché amo Ade da quando l’ho conosciuto sul libro di lettura di scuola, in quinta elementare. Affascinante, oscuro, proibito, enorme, bellissimo, possessivo, prepotente e tenace, è impossibile da ignorare.

«Cara, io vinco comunque.»

E ti credo! Povera Persefone.

Ecco, lei però l’ho sempre apprezzata poco, qui poi, travestita da ragazzina viziata e finto-ribelle che si caccia nei guai come Cappuccetto Rosso, ignara di lupi, boschi e quant’altro, mi ha proprio irritata, almeno all’inizio. Ma i miti sono pieni di queste ingenue ninfe, fatine, divinità minori e fanciulle che gli dei si rigirano tra le dita come bacchette da batterista.

Avrei apprezzato forse un po’ di scaltrezza in più, visto che si tratta di una dea, ma, capiamola, stiamo parlando di Colui-che-non-perde-mai Ade. Mica pizza e fichi.

E così la poverina casca nella rete del super ragno senza nemmeno rendersene conto e lì resta invischiata. (Ciao Persefone, una di noi.)

“Il dio dei morti rappresentava tutto quello che lei non era, qualcosa di oscuro e allettante. Allettante perché era un mistero e i misteri erano avventure, quello che Persefone davvero desiderava.”

Analizzando il mito e la sua trasposizione fantasiosa fatta dalla St Clair emergono anche altre caratteristiche. Persefone rappresenta la giovinezza, l’essere incantati/attratti da tutto ciò che è tanto diverso da noi e proibito (il solito fascino delle cose che sono immorali, illegali o fanno ingrassare!). In una sola parola? Ade.

Demetra, la madre iperprotettiva? Lei rappresenta tutto quello da cui bisogna affrancarsi per crescere come individui: false credenze, timori, insicurezze, paura di volare via dal nido. Ma Persefone si sente pronta a volare, salvo poi non avere idea di chi fidarsi per qualche buon consiglio.

Adone? Lui rappresenta il falso amico, quello che ti usa e intanto ti sorride.

Afrodite? Lei potrebbe avere secondi fini, come quasi tutti nella vita reale…

E via via tutti gli altri personaggi che si incontrano durante la lettura. Tutti sembrano avere due facce, interesse bieco e parole suadenti. Tranne forse Lexa, la giovanissima compagna di appartamento di Persefone, mortale e ignara della divinità della sua amica. Ma questo è il gioco del crescere: Persefone imparerà a farsi una sua idea e a districarsi nel mare di tutti quelli che la circondano, senza farsi troppo condizionare.

E Ade? Un mito, in tutti i sensi. Non è solo affascinante quanto un gelato delizioso in una giornata torrida, astuto più di una volpe e insieme cotto come un prosciutto. Sì lo so che state scuotendo la testa, Ade non si cuoce. Sicuri? Perché se da secoli interpreti la parte del cattivone odiato e temuto da tutti, ci sta che ti sia un po’ rotto le gonadi e voglia provare a evadere la noia… Persefone passa solo di lì al momento giusto, con la carta vincente del destino scritto per entrambi dalle Moire. Ma, dicevo, Ade non è solo questo. Lui parla e mostra a Persefone quello che nella propria vita è già chiaro e lampante, lasciandola libera di comprendere e intanto non perdendola mai di vista, cercando di proteggerla e attirarla senza soffocarla. Assolutamente un predatore scaltro e pericoloso ma irresistibile (si leggono i miei occhi a cuoricino?)

“C’era sempre stato un seme oscuro che alimentava i suoi sogni e le sue passioni, e Ade lo aveva risvegliato, conquistato e nutrito.”

Insomma, se questo libro mi è piaciuto? Ho alternato momenti di vera eccitazione e divertimento ad altri di naso storto per le ingenuità. Ma stiamo parlando di mitologia, che è in fondo la raccolta di una serie infinita di favole, e la sua trasposizione in chiave moderna, ovvero un age gap romance!  E mi ha destato talmente tanta curiosità di sapere il resto che non posso negare che Scarlett abbia fatto un buon lavoro!

E ora voglio leggere quanto segue  di… praticamente tutti!

Giudizio:

Classificazione: 4 su 5.

Sensualità:

Cherry

Sì, lo so, sembrerebbe sia tornata di moda la mitologia e noi del Dirty mica ce la facciamo scappare.
Oggi vi propongo nuovamente il mito di Ade e Persefone, questa volta però narrato da Scarlett St. Claire.
Tutto sommato è stata una lettura carina che però mi ha lasciato ben poco. Ho trovato più emozionante la prima metà e in particolare ho apprezzato la costruzione del regno di Ade strettamente correlato al gioco d’azzardo, dove le scommesse vengono fatte da un dio in grado di leggere ogni sfaccettatura dell’anima, un essere immortale che risiede nelle retrovie ammantato dal suo velo di mistero e potere.
Persefone invece è una giovane dea succube dell’ipercontrollo della madre e che proprio a causa della non conoscenza del mondo a cui appartiene finisce per cadere nel tranello di Ade.


Non sono molto convinta dei panni indossati da questa Persefone. Viene inizialmente descritta come una giovane anima candida che però appena ne ha l’occasione si erge a difensore del regno mortale ingaggiando una vera e propria lotta a colpi di penna per demolire la figura del dio dei morti.  Insomma, un po’ come quando i bambini si tirano i pizzicotti per infastidirsi quando non sono in grado di dichiararsi affetto.
Ade invece pare sopportare con molta pazienza le invettive di una giovane donna inacidita dalla privazione materna e invece di lanciarla giù per un burrone le dà corda, anzi, prova in tutti i modi a sedurla.
Ahimè, ho ben in mente e nel cuore il capolavoro di Giulia Calligola e la bellezza infinita dei suoi personaggi. Forse è proprio per questo motivo che non ho trovato sufficientemente credibile la storia narrata da Scarlett, certamente godibile, ma nulla di indimenticabile.
In ogni caso un buon libro che, per gli amanti della mitologia e soprattutto della vicenda legata ad Ade e Persefone, è in grado di donare belle emozioni e far passare qualche ora a sognare di essere nei panni della giovane dea della primavera.

Giudizio:

Classificazione: 3 su 5.

Sensualità:

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